Disambiguazione – "Caprini" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vedi Caprini (disambigua).
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Caprini[1]
Capra nubiana
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseMammalia
OrdineArtiodactyla
FamigliaBovidae
SottofamigliaCaprinae
Gray, 1821
Generi

I Caprini (Caprinae Gray, 1821) sono una delle otto sottofamiglie in cui viene suddivisa la famiglia dei Bovidi; tra queste, sono uno dei gruppi di maggior successo, con 38 specie riconosciute (tra le quali due forme domestiche note in tutto il mondo, la capra e la pecora) diffuse nelle regioni montuose di Europa, Asia, Africa e Nordamerica[2]. Il loro successo è dovuto a una serie di adattamenti agli ambienti montani, che conferiscono loro una notevole flessibilità all'interno del bioma alpino.

Nonostante la stretta parentela con gli altri Bovidi, i Caprini sono l'unica sottofamiglia che non comprende «antilopi» nel senso stretto del termine (a eccezione del chiru o antilope tibetana, Pantholops hodgsonii); per ovviare a questa mancanza, alcuni autori indicano i membri di questa sottofamiglia come «antilopi caprine»[2].

Evoluzione

I Caprini si separarono dagli altri Bovidi ancestrali nel Miocene inferiore, circa 18-15 milioni di anni fa, e fecero la loro prima comparsa in Eurasia[2]. Non riuscirono, però, a occupare le nicchie di pianura, già sotto il dominio dei Cervidi, ma trovarono una nicchia specifica negli ambienti alpini[2]. La prevalenza di catene montuose in Europa e Asia dette loro la capacità di evolversi rapidamente già durante il Miocene superiore[2]. La mancanza di habitat alpini in Africa (e, d'altro canto, la loro abbondanza in Eurasia) spiega perché siano l'unica sottofamiglia di Bovidi con una maggiore diversità in Eurasia piuttosto che in Africa.

Descrizione

I Caprini sono generalmente ungulati di medie dimensioni, con forma compatta, zampe tozze, ottime capacità di arrampicata e tolleranza alle temperature estreme proprie degli ambienti di montagna[2]. Le dimensioni variano dai 20–30 kg del goral rosso ai 180–380 kg del bue muschiato[2].

Generalmente, in questa sottofamiglia, entrambi i sessi presentano corna (a eccezione della tribù dei Pantholopini, dove sono attributo dei soli maschi)[2]. Nella tribù dei Caprini il dimorfismo sessuale è molto pronunciato - specialmente per quanto riguarda le dimensioni e la forma delle corna; nelle altre tribù, invece, dimensioni, colorazione e dimensioni delle corna sono simili in ambo i sessi[2].

Tassonomia

All'interno della sottofamiglia, vengono riconosciute quattro tribù: Pantholopini (chiru), Ovibovini (bue muschiato e takin), Rupicaprini (goral, capricorni e camosci) e Caprini (pecore, capre e tahr)[2].

La posizione tassonomica del chiru (Pantholops hodgsonii) è stata risolta solo di recente. In passato, questa specie era ritenuta una stretta parente della saiga (Saiga tatarica), e con essa era inserita nella tribù dei Saigini, una sorta di «anello di congiunzione» tra gazzelle (famiglia degli Antilopini) e capre (famiglia dei Caprini)[2]. Tuttavia, le analisi del DNA hanno dimostrato che la saiga è in tutto e per tutto un Antilopino, mentre il chiru è indubbiamente un Caprino[2]. Alcuni autori considerano quest'ultima specie una forma così distinta da tutti gli altri Bovidi da porla in una sottofamiglia a parte, i Pantolopini (Pantholopinae).

Capricorno di Taiwan.
Camoscio delle Alpi.
Bue muschiato.
Bighorn.
Ammotrago.
Pezzo del cranio di capra

Tribù Caprini

Tribù Ovibovini

Tribù Rupicaprini

Tribù Pantholopini

Generi fossili

Sono stati identificati i seguenti generi estinti di Caprinae:[3][4]

incertae sedis

Note

  1. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Caprinae, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l Subfamily Caprinae - Sheep, goats, and relatives, su ultimateungulate.com. URL consultato il 12 aprile 2018.
  3. ^ tolweb.org
  4. ^ palaeos.org. URL consultato l'11 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 9 novembre 2013).

Bibliografia

  • Groves C. & Grubb P., Ungulate Taxonomy, Baltimore, The Johns Hopkins University Press, 2011, ISBN 978-1-4214-0093-8.
  • Estes, R. D. 1991. The Behavior Guide to African Mammals: including hoofed mammals, carnivores, primates. Los Angeles: University of California Press.
  • Hernandez-Fernandez, M., and E. S. Vrba. 2005. A complete estimate of the phylogenetic relationships in Ruminantia: a dated species-level supertree of the extant ruminants. Biological Review; 80: 269-302.
  • Kingdon, J. 1997. The Kingdon Field Guide to African Mammals. Academic Press, London and New York: NaturalWorld.
  • Ropiquet, A., and A. Hassanin. 2005. Molecular evidence for the polyphyly of the genus Hemitragus (Mammalia, Bovidae). Molecular Phylogenetics and Evolution; 36: 154-168.
  • Vrba, E. S., and G. B. Schaller. 2000. Phylogeny of Bovidae based on behavior, glands, skulls, and postcrania. In Antelopes, Deer, and Relatives. Edited by E.S.Vrba and G.B.Schaller. New Haven & London: Yale University Press. pp. 203–222.

Altri progetti

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàThesaurus BNCF 12727 · GND (DE4418314-8 · BNE (ESXX525881 (data) · BNF (FRcb16188343v (data)
  Portale Mammiferi: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di mammiferi