Mark Zuckerberg nel 2020

Mark Elliot Zuckerberg (IPA: [mɑɹk ˈɛliət ˈzʌkəɹbɜɹg]; White Plains, 14 maggio 1984) è un informatico e imprenditore statunitense, conosciuto per essere uno dei fondatori del social network Facebook. Dal 2004 Zuckerberg è presidente e amministratore delegato di Meta, Inc.[1][2].

Insieme ai suoi compagni di stanza e studenti dell'Harvard University (Eduardo Saverin, Andrew McCollum, Dustin Moskovitz e Chris Hughes) Zuckerberg inventò Facebook in una stanza del dormitorio di Harvard,[3] presentando poi il progetto anche ad altri campus universitari degli Stati Uniti, per poi trasferirsi a Palo Alto in California. Nel 2007, all'età di 23 anni, Zuckerberg divenne miliardario a seguito del successo di Facebook. Nel 2012, in tutto il mondo, il numero di utenti registrati a Facebook raggiunse il miliardo. Zuckerberg fu coinvolto in diverse azioni legali che furono intentate da altri membri del gruppo, i quali reclamavano una quota azionaria sulla base del loro coinvolgimento durante la fase di sviluppo di Facebook.

Dal 2010 Time inserisce Zuckerberg tra le 100 persone più ricche e influenti del mondo nell'annuale classifica di persona dell'anno.[4][5][6] Nel 2011 Zuckerberg si posizionò primo nella classifica degli "Ebrei più influenti del mondo" redatta dal Jerusalem Post e da allora ha sempre occupato le primissime posizioni di quella classifica.[7][8] Una trasposizione cinematografica della storia della nascita di Facebook è stata narrata nel film del 2010 The Social Network.[9]

Al aprile 2024, secondo Forbes, con un patrimonio stimato di 177 miliardi di dollari, è il quarto uomo più ricco al mondo.[10]

Biografia

Zuckerberg è nato a White Plains, Stato di New York, nel 1984.[11] È figlio del dentista Edward Zuckerberg e della psichiatra Karen Kempner.[12] Insieme alle tre sorelle Randi, Donna, e Arielle,[13] è cresciuto a Dobbs Ferry, una piccola città a circa 10 miglia a nord di New York.[13] Zuckerberg è stato educato secondo la religione ebraica ed ebbe il suo bar mitzvah all'età di 13 anni.[14] Più tardi diverrà ateo,[15][16][17] posizione a cui ha poi rinunciato.[18]

All'Ardsley High School, scuola pubblica di secondo grado che frequentò, è stato capitano della squadra di scherma.[16][19][20][21] All'università, era noto per recitare a memoria versi di poemi epici come l'Iliade.[19] Secondo quanto raccontato da Sean Parker, cofondatore di Napster e amico di Zuckerberg, era "molto preso da odissee greche e cose del genere", portando un episodio in cui Zuckerberg citò alcuni versi dell'Eneide di Virgilio durante una riunione negli uffici di Facebook.[13]

Programmatore

Primi anni

Zuckerberg iniziò a usare computer e a scrivere software alle scuole medie. Suo padre gli insegnò BASIC, linguaggio di programmazione della Atari, negli anni novanta e più tardi assunse lo sviluppatore di software David Newman in modo che gli impartisse lezioni private. Newman lo definì un "prodigio", aggiungendo che "era difficile stargli dietro". Zuckerberg frequentò un corso universitario di programmazione al Mercy College, vicino a casa sua, quando ancora andava alle superiori. Era affascinato dalla scrittura di software, specialmente strumenti di comunicazione e giochi.

Durante gli anni delle superiori Zuckerberg, attraverso la società Intelligent Media Group, sviluppò e caricò su Slashdot[22] un music player chiamato Synapse Media Player che utilizzava l'apprendimento automatico (machine learning) per imparare le preferenze musicali dell'utente, che ottenne tre stelle su cinque da PC Magazine.[23]

Anni universitari

Quando iniziò a frequentare Harvard, Zuckerberg aveva una solida reputazione come programmatore. Studiò informatica e psicologia ed entrò a far parte di Alpha Epsilon Pi, una confraternita universitaria ebraica, e di Kirkland House.[4][13][24] Al secondo anno scrisse un programma chiamato CourseMatch, che consentiva agli utenti di scegliere i corsi da frequentare in base alle scelte di altri studenti e di creare gruppi di studio. Poco tempo dopo creò un altro programma, chiamato inizialmente Facemash, che consentiva agli studenti di stabilire, scegliendo tra diverse foto, la persona più bella. Secondo il compagno di stanza di Zuckerberg all'epoca, Arie Hasit, "creò il sito per divertimento" e spiegò:

Avevamo libri chiamati Face Books, che riportavano i nomi e le foto di tutti quelli che vivevano nei dormitori degli studenti. All'inizio creò un sito e ci piazzò due foto, o foto di due maschi e di due femmine. I visitatori del sito dovevano scegliere chi fosse il più "figo" e in base ai voti ottenuti si sarebbe stilata una classifica.[25]

Il sito venne creato in un fine settimana ma il lunedì mattina l'università lo bloccò perché la sua popolarità aveva sovraccaricato uno degli switch della rete di Harvard e impediva agli studenti di accedere a internet. In più, diversi studenti lamentarono che le loro foto erano state utilizzate senza autorizzazione. Dopo l'accaduto Zuckerberg si scusò pubblicamente.[25]

Il semestre successivo nel gennaio 2004, Zuckerberg iniziò a scrivere del codice per un nuovo sito internet.[26] Il 4 febbraio 2004 Zuckerberg lanciò "Thefacebook", all'indirizzo thefacebook.com.[27]

Quattro anni dopo il lancio del sito, tre studenti di Harvard, Cameron Winklevoss, Tyler Winklevoss e Divya Narendra, accusarono Zuckerberg di avergli intenzionalmente fatto credere che li avrebbe aiutati a creare un social network chiamato HarvardConnection.com, mentre utilizzò la loro idea per creare un prodotto concorrente.[28] I tre si lamentarono dell'accaduto al giornale universitario Harvard Crimson che in risposta aprì un'indagine.

In seguito al lancio di Facebook, i tre fecero causa a Zuckerberg che terminò in un accordo fra le parti.[29] L'accordo raggiunto riconosceva ai tre 1,2 milioni di azioni di Facebook che alla quotazione in borsa della società valevano 300 milioni di dollari.[30]

Zuckerberg abbandonò gli studi a Harvard durante il suo secondo anno per completare questo progetto.[31]

Facebook

Lo stesso argomento in dettaglio: Facebook.

Fondazione e obiettivi

Zuckerberg fondò Facebook dalla sua mensa di Harvard il 4 febbraio 2004. Una prima fonte di ispirazione per il progetto Facebook potrebbe essere fatta risalire al periodo della Phillips Exeter Academy, la scuola superiore dove Zuckerberg si diplomò nel 2002 e dove pubblicò l'annuario "The Photo Address Book" che gli studenti della scuola iniziarono subito a chiamare "The Facebook". Questa sorta di annuari assumevano un ruolo di primo piano nella vita sociale degli studenti di molte scuole (prep schools in inglese), essendo essi usati per rintracciare e conoscere compagni di corso o comunque altri studenti. Una volta al college, il Facebook di Zuckerberg iniziò come un'esclusiva per gli studenti di Harvard finché Mark, con l'aiuto del suo compagno di stanza Dustin Moskovitz, decise di ampliarlo ad altre università.

Le prime a essere coinvolte furono la Stanford University, Dartmouth College, Columbia University, Università di New York, Cornell University, Università della Pennsylvania, Università Brown, Università di Yale e altre ancora che avevano rapporti sociali con Harvard. Zuckerberg si trasferì quindi a Palo Alto, California, con Moskovitz e altri amici. Affittarono qui una piccola abitazione che funzionava da ufficio. Durante l'estate Mark conobbe Peter Thiel che investì nella compagnia. Il primo vero e proprio ufficio lo ottennero solo a metà del 2004. Secondo Zuckerberg, il gruppo inizialmente intenzionato a tornare a Harvard, finì per rimanere in California. Avevano a questo punto già rifiutato diverse offerte avanzate da diverse compagnie intenzionate ad acquistare Facebook.

In un'intervista del 2007, Zuckerberg spiegò: «Non fu per la somma che ci offrirono. Per me e i miei colleghi, la cosa più importante era creare un flusso di informazioni per la gente. L'idea che le corporazioni mediatiche siano possedute da conglomerati è assolutamente priva di ogni attrattiva per me». Ribadì poi quanto già affermato alla rivista Wired nel 2010: "L'unica cosa che realmente mi interessa è la mia missione, rendere il mondo aperto". Prima, nell'aprile 2009, Zuckerberg seguì i consigli dell'ex direttore finanziario di Netscape Peter Currie sulle strategie finanziarie per Facebook.

Il 21 luglio 2010 Zuckerberg annunciò che la compagnia aveva raggiunto i 500 milioni di utenti. Quando gli fu chiesto se Facebook potesse incassare di più dalla pubblicità come risultato della sua strabiliante crescita, lui rispose: «Penso di sì [...] se guardate a quanto la nostra pagina è occupata da pubblicità e la comparate con la media dei motori di ricerca. La nostra media è poco meno del 10% della pagina e quella dei motori è circa il 20%... Questa è la cosa più semplice che si può fare. Ma noi non siamo così. Facciamo soldi a sufficienza. Insomma, continuiamo a far funzionare le cose; stiamo crescendo alla velocità che volevamo.»

Nel 2010, Steven Levy, autore del libro Hackers. Eroi della Rivoluzione Informatica del 1984, scrisse che Zuckerberg "chiaramente pensa di essere un hacker". Zuckerberg disse che "Va bene rompere le cose per renderle migliori". Facebook ha istituito infatti gli "hackathons", delle competizioni tenute ogni sei o otto settimane in cui i partecipanti hanno a disposizione una notte per concepire e completare un progetto. La compagnia fornisce musica, cibo e birra agli hackathons, e molti membri dello staff di Facebook, incluso Mark, hanno spesso partecipato. "L'idea è che si può creare qualcosa di straordinario in una notte", ha detto Zuckerberg a Levy. "E questo è parte della personalità di Facebook... ed è veramente il cuore della mia personalità".

La rivista inglese Vanity Fair ha posizionato Zuckerberg al 1º posto nella sua classifica delle "100 persone più influenti dell'Era dell'Informazione" del 2010. Zuckerberg era al 23º posto già nel 2009. Nel 2010, Zuckerberg comparve in 16ª posizione nella classifica delle 50 persone più influenti del mondo della rivista britannica New Statesman. In un'intervista del 2011 con la rete televisiva PBS dopo la morte di Steve Jobs, Zuckerberg ricordò come Jobs lo avesse consigliato su come creare un team di management per Facebook che fosse "concentrato e formato da qualità tanto alta quanto quella che c'è in te".

Il 19 febbraio 2014, Mark Zuckerberg compra per 19 miliardi di dollari il famoso servizio di messaggistica WhatsApp.

Wirehog

Un mese dopo il lancio di Facebook nel 2004, i2hub, un'altra piattaforma esclusiva per college, creato da Wayne Chang, venne lanciato. i2hub era incentrato su condivisioni peer-to-peer. In quel periodo entrambi i social network avevano attirato l'attenzione della stampa per la loro rapida crescita sia per il numero di utenti sia per la pubblicità. Nell'agosto 2004, Zuckerberg, Andrew McCollum, Adam D'Angelo e Sean Parker lanciarono una loro piattaforma di condivisioni peer-to-peer chiamata Wirehog, un precursore delle applicazioni Facebook Platform.

Platform e Beacon

Il 24 maggio 2007 Zuckerberg annunciò l'uscita di Facebook Platform, una piattaforma di sviluppo per programmatori ideata per creare applicazioni interne a Facebook. In poche settimane, molte applicazioni vennero messe a punto e alcune raggiungevano già milioni di utenti. La crescita continuò fino a raggiungere 800 000 sviluppatori in tutto il mondo. Il 6 novembre 2007, Zuckerberg annunciò un nuovo sistema di social advertising chiamato Beacon, che permetteva alle persone di condividere informazioni con le loro amicizie su Facebook sulla base delle loro attività in altri siti. Per esempio, i venditori di eBay potevano fare in modo che gli amici sapessero automaticamente cosa fosse in vendita via Facebook non appena questi venivano messi in vendita.

Il programma andò subito incontro a un'attenta analisi per via delle possibili violazioni della privacy degli utenti. Zuckerberg e Facebook non risposero abbastanza velocemente a queste preoccupazioni e il 5 dicembre 2007 Mark fu costretto a scrivere un post su Facebook in cui prendeva responsabilità delle preoccupazioni e offriva una via facilitata di uscita per gli utenti. Nel 2007 Zuckerberg venne nominato dalla MIT Technology Review TR35 uno dei 35 migliori innovatori sotto i 35 anni del mondo. Solo il 23 luglio 2008 Zuckerberg annunciò Facebook Connect, una versione di Facebook Platform per gli utenti.

Patrimonio e investimenti

Zuckerberg nel 2013 ha donato 1 miliardo di dollari in beneficenza, dando anche un contributo alla Silicon Valley, che era entrata in crisi finanziaria nel 2008.[32]

Nel 2015 ha donato 45 milioni di dollari, per avviare il trasferimento del 99% delle azioni di Facebook inc. a una società impegnata in beneficenza, come sostenuto dallo stesso Zuckerberg,[33] fondata dai coniugi Zuckerberg in onore della nascita della figlia Maxima.[34]

A maggio 2011 ha acquistato una casa di 450 metri quadrati per 7 milioni di dollari.[35]

A ottobre 2014 ha acquistato 283 ettari dell'isola di Kauai, nelle Hawaii per 100 milioni di dollari.[36]

A settembre 2015 ha acquistato una casa per la cifra di 22,3 milioni di dollari al centro di Manhattan.[37]

Possiede inoltre un'Acura TSX, una Golf GTI, una Honda Fit e una Pagani Huayra acquistata per 1,3 milioni di dollari nel 2014, oltre a un jet privato acquistato per 700 000 dollari nel 2012.[38][39]

Nel 2012 ha sposato Priscilla Chan e il 1º dicembre 2015 diventa papà.[40][41] Ha inoltre acquistato nel 2016 una casa per 10 milioni di dollari dopo aver acquistato le altre sei abitazioni circostanti tre anni prima dal valore totale di 30 milioni di dollari, assumendo anche 16 guardie del corpo per tutelare la sua sicurezza.[42]

Ha donato 500 000 euro in crediti per comprare pubblicità su Facebook alla Croce Rossa Italiana dopo gli eventi del sisma del Centro Italia del 2016.[43]

Ha acquistato la Oculus VR, società produttrice di Oculus Rift, per 2 miliardi di dollari nel 2014.[44]

Nell'ottobre 2014, Zuckerberg e sua moglie Priscilla Chan hanno donato 25 milioni di dollari per combattere la malattia da virus Ebola, in particolare l'epidemia che ha colpito l'Africa occidentale.

Il 1º dicembre 2015, Zuckerberg e Chan si sono impegnati a trasferire il 99% delle loro azioni Facebook, del valore di 45 miliardi di dollari, alla Chan Zuckerberg Initiative, la loro nuova organizzazione che si concentrerà su salute e istruzione. I fondi non saranno trasferiti immediatamente, ma nel corso della loro vita. Invece di formare una società di beneficenza per donare il valore delle azioni a, come hanno fatto Bill Gates, Warren Buffett, Larry Page, Sergey Brin e altri miliardari, Zuckerberg e Chan hanno scelto di utilizzare la struttura di una società a responsabilità limitata (LLC). Alcuni giornalisti e accademici hanno affermato che l'iniziativa Chan Zuckerberg conduce filantrocapitalismo.

Nel 2016, la Chan Zuckerberg Initiative ha donato 600 milioni di dollari per creare l'organizzazione di beneficenza esentasse Chan Zuckerberg Biohub, uno spazio di ricerca collaborativa nel Mission Bay District di San Francisco, vicino all'Università della California, con l'intento di promuovere l'interazione e la collaborazione tra scienziati presso la University of California, Berkeley e Stanford University. A differenza di fondazioni come la Bill and Melinda Gates Foundation che aprono tutte le ricerche finanziate all'accesso e al riutilizzo illimitato da parte del pubblico, Biohub si riserva il diritto di commercializzare qualsiasi ricerca finanziata. Gli scopritori avranno la possibilità di rendere le loro scoperte open-source, con il permesso di Biohub.

Durante la pandemia di COVID-19 del 2019-2021, Zuckerberg ha donato $ 25 milioni per un acceleratore sostenuto dalla Bill and Melinda Gates Foundation che è alla ricerca di cure per la malattia. Ha anche annunciato 25 milioni di dollari in sovvenzioni per sostenere il giornalismo locale che è stato colpito dalla pandemia e 75 milioni di dollari in acquisti di pubblicità sui giornali locali da parte di Facebook, Inc., dove Facebook si commercializzerà.

Beneficenza e impegno sociale

Mark Zuckerberg è sempre stato attivo nell'impegno sociale e nella beneficenza. Nel 2012 Zuckerberg e la moglie Priscilla Chen hanno annunciato una donazione di 500 milioni di dollari, sotto forma di azioni di Facebook, alla Silicon Valley Community Foundation. I fondi sono stati destinati allo sviluppo e alla realizzazione di progetti dedicati all'educazione e al tema della salute.[45] Nel 2014 l'imprenditore ha donato 120 milioni di dollari per l'ammodernamento delle scuole pubbliche di San Francisco e della zona limitrofa, sostenendo l'importanza della formazione di ogni singolo cittadino.[46] Nel 2015, in occasione della nascita della primogenita, la coppia ha annunciato una maxi donazione di 45 miliardi a un'associazione no profit, aggiungendo che l'obiettivo è quello di donare gradualmente il 99% delle azioni di Facebook. L'iniziativa ha destato diverse polemiche da parte di chi sosteneva che fosse un modo per evadere il fisco.[47] Poco dopo l'inizio della pandemia di COVID-19 Mark Zuckerberg ha disposto una donazione di 20 milioni di dollari per garantire il sostegno al sistema sanitario americano nell'acquisto di macchinari e presidi medici necessari alla lotta al virus. Facebook si è anche reso disponibile a collaborare con l'OMS.[48]

Controversie

  • Nel febbraio 2008 i gemelli Cameron e Tyler Winklevoss, colleghi universitari di Zuckerberg, intentarono una causa civile contro Mark Zuckerberg, cofondatore di Facebook, per furto di proprietà intellettuale. Tuttavia, a fronte di una richiesta di 600 milioni di dollari, patteggiarono per 65 milioni.[49][50] I fratelli Winklevoss hanno riaperto[quando?] la causa asserendo alcune illegalità nella determinazione del risarcimento in 65 milioni di dollari da parte di Mark Zuckerberg e i media. Quattro anni prima i fratelli avevano avuto l'idea di un social network universitario per gli studenti di Harvard al quale avevano dato il nome di HarvardConnection, ma che subito dopo diventò ConnectU. Chiamarono Zuckerberg per sviluppare l'idea sotto il profilo tecnico, ma quest'ultimo, appresa l'idea dei due gemelli e assunto l'incarico, dapprima si rese irreperibile adducendo come pretesto di essere molto impegnato, dopodiché prese spunto da questa idea e realizzò (assieme a Eduardo Saverin, che fornì 1 000 dollari di capitale), un nuovo progetto sotto il nome di TheFacebook, che si mostra molto innovativo rispetto all'idea iniziale dei fratelli Winklevoss (il giudice della corte di appello ha infatti riconosciuto la paternità di Facebook a Zuckerberg[51]).
  • Saverin riuscì a trovare, grazie anche ai contatti della famiglia della propria ragazza, investitori che furono pronti a scommettere sull'idea. Secondo alcuni documenti Saverin avrebbe detenuto, inizialmente, il 30% della società; tuttavia, mentre si trovava a New York in cerca di nuovi investitori, Zuckerberg strinse accordi con alcuni venture capitalist californiani, circa un investimento di questi ultimi nella società, dando in cambio quote della stessa, diminuendo quindi la partecipazione percentuale dell'amico Saverin. A causa di tali azioni fu intentata una causa da Saverin nei confronti di Facebook e Zuckerberg. In seguito al dibattimento, la compagnia riconobbe pubblicamente il titolo di Saverin come cofondatore di Facebook. Saverin, in seguito alla composizione formale ed economica del contenzioso con Facebook, firmò con Facebook un accordo di riservatezza sui termini della causa, quindi gli altri termini dell'accordo di Saverin con Facebook-Zuckerberg non sono noti.
  • Facebook e il suo fondatore Mark Zuckerberg sono accusati di evasione fiscale. The Independent ha scoperto che, a fronte di un fatturato di 220 milioni di euro in Gran Bretagna, solo 280 000 (pari a poco più dello 0,12%) finivano nelle casse dello Stato. Il trucco consisteva nel far passare le proprie entrate – quasi tutte derivanti dalla vendita di spazi pubblicitari – attraverso la vicina Irlanda, diventata una sorta di paradiso fiscale.

Note

  1. ^ Bernice Napach, Facebook Surges and Mark Zuckerberg Pockets $3.8 Billion, su Yahoo! Finance., 26 luglio 2013.
  2. ^ Michael Hiltzik, Facebook shareholders are wedded to the whims of Mark Zuckerberg, in The Los Angeles Times, 20 maggio 2012.
  3. ^ Nicholas Carlson, At Last – The Full Story Of How Facebook Was Founded, in Business Insider, 5 marzo 2010.
  4. ^ a b Lev Grossman, Person of the Year 2010: Mark Zuckerberg, in Time, 15 dicembre 2010. URL consultato il 21 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 30 dicembre 2010).
  5. ^ Mark Zuckerberg, in Forbes, marzo 2012. URL consultato il 19 maggio 2012.
  6. ^ The All-Time TIME 100 of All Time, in Time, 18 aprile 2012. URL consultato il 20 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 19 aprile 2012).
  7. ^ 50 Most Influential Jews 2011, su The Jerusalem Post. URL consultato il 5 agosto 2013.
  8. ^ Top 50 most influential Jews 2013: Places 1-10, su The Jerusalem Post, 4 maggio 2013. URL consultato il 5 agosto 2013.
  9. ^ Anna David, 'The Social Network's' Reluctant Star, su The Daily Beast, The Newsweek/Daily Beast Company LLC, 26 settembre 2010. URL consultato il 19 aprile 2013.
  10. ^ Chi sono i 20 miliardari più ricchi del mondo – LA CLASSIFICA, su Forbes.
  11. ^ Jasmine Malone, Mark Zuckerberg wins Time person of the year: profile, in The Daily Telegraph, London, 15 dicembre 2010.
  12. ^ The Zuckerbergs of Dobbs Ferry, in New York, 14 May 2012. URL consultato il 21 maggio 2012.
  13. ^ a b c d Vargas, Jose Antonio, The Face of Facebook, su The New Yorker, 20 settembre 2010. URL consultato il 22 settembre 2010.
  14. ^ Ian Burrell, Mark Zuckerberg: He's got the whole world on his site, in The Independent, UK, 24 luglio 2010. URL consultato il 6 novembre 2010.
  15. ^ Vauhini Vara, Too Much Information?, in The Wall Street Journal, 28 novembre 2007. URL consultato il 26 giugno 2010.
  16. ^ a b David Kirkpatrick, The Facebook Effect: The Inside Story of the Company That Is Connecting the World, New York City, Simon & Schuster, 2010, pp. 20–21, ISBN 978-1-4391-0211-4. URL consultato il 9 novembre 2010.
  17. ^ Alef, Daniel. Mark Zuckerberg: The Face Behind Facebook and Social Networking, Titans of Fortune Publishing (2010)
  18. ^ Zuckerberg in politica: le mosse del fondatore di Facebook e il post «Nel 2017 visiterò tutti gli stati Usa», su corriere.it. URL consultato il 5 gennaio 2016.
  19. ^ a b Caitlin McDevitt, What We Learned About Mark Zuckerberg This Week, in The Big Money, 5 marzo 2010. URL consultato il 5 marzo 2010 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2010).
  20. ^ Michael M. Grynbaum, Mark E. Zuckerberg '06: The whiz behind thefacebook.com, in The Harvard Crimson, 10 giugno 2004.
  21. ^ Virginia Heffernan, Looking for the Real Mark Zuckerberg, in The New York Times, 10 dicembre 2010.
  22. ^ Hemos/Dan Moore, Machine Learning and MP3s, su Slashdot, 21 aprile 2003. URL consultato il 3 settembre 2010.
  23. ^ Troy Dreier, Synapse Media Player Review, in PCMag.com, 8 febbraio 2005. URL consultato il 3 settembre 2010.
  24. ^ Chase Larson, Mark Zuckerberg speaks at BYU, calls Facebook "as much psychology and sociology as it is technology", Deseret News, 25 marzo 2011. URL consultato il 21 maggio 2012.
  25. ^ a b Facebook founder's roommate recounts creation of Internet giant, su haaretz.com, Haaretz, 5 ottobre 2009.
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  27. ^ Seward, Zachary M., Judge Expresses Skepticism About Facebook Lawsuit, in The Wall Street Journal, New York, 25 luglio 2007. URL consultato il 30 aprile 2008.
  28. ^ Nicolas Carlson, In 2004, Mark Zuckerberg Broke Into A Facebook User's Private Email Account, in Business Insider, 5 marzo 2010. URL consultato il 5 marzo 2010.
  29. ^ Stone, Brad, Judge Ends Facebook's Feud With ConnectU, in New York Times blog, 28 giugno 2008. URL consultato il 2 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 16 marzo 2020).
  30. ^ Dominic Rushe, Facebook IPO sees Winklevoss twins heading for $300m fortune, in The Guardian, London, 2 febbraio 2012.
  31. ^ Mark Zuckerberg, Harvard dropout, returns to open arms, su csmonitor.com, CS Monitor, 9 novembre 2011.
  32. ^ Mark Zuckerberg è stato il più generoso donatore in beneficenza del 2013
  33. ^ Zuckerberg: "La maxi donazione da 45 milioni di dollari non è evasione ma beneficenza" - la Repubblica
  34. ^ (EN) Mark Zuckerberg and Priscilla Chan to give away 99 percent of their Facebook stock, worth $45 billion, su washingtonpost.com, 2 dicembre 2015.
  35. ^ Copia archiviata, su gossipblog.it. URL consultato il 30 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale il 6 febbraio 2016).
  36. ^ Shopping per Mark Zuckerberg, 100 milioni di dollari per un pezzo di Hawaii | Radio Deejay
  37. ^ http://urbanpost.it/mark-zuckerberg-acquista-casa-il-nuovo-gioiellino-costa-22-3-milioni-di-dollari
  38. ^ http://www.businessinsider.com/facebook-mark-zuckerberg-private-jet-spending-2012-8?IR=T
  39. ^ Copia archiviata, su davincitech.it. URL consultato il 30 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale il 6 febbraio 2016).
  40. ^ http://www.corriere.it/tecnologia/15_dicembre_01/mark-zuckerberg-diventa-papa-una-bimba-annuncia-vita-donero-99percento-mie-azioni-facebook-9d3d4f32-9874-11e5-b53f-3b91fd579b33.shtml
  41. ^ http://www.bollywoodshaadis.com/articles/the-love-story-of-mark-zuckerberg-and-priscilla-chan-1839
  42. ^ http://www.corriere.it/tecnologia/social/16_febbraio_16/vita-rischio-guru-silicon-valley-mark-zuckerberg-assume-16-guardie-corpo-casa-3f5ba986-d492-11e5-99b3-7190357675f4.shtml
  43. ^ Mark Zuckerberg a Roma incontra il Papa e dopo il terremoto dona 500 mila euro alla Croce Rossa - Internet e Social - ANSA.it
  44. ^ https://www.wired.it/gadget/accessori/2014/03/25/facebook-compra-oculus/
  45. ^ Zuckerberg, "re" di Facebook, dona 500 milioni di dollari in beneficenza, su la Repubblica, 19 dicembre 2012. URL consultato il 31 maggio 2021.
  46. ^ Belli e buoni: la beneficienza dei vip, su Panorama, 3 giugno 2014. URL consultato il 31 maggio 2021.
  47. ^ facebook, zuckerberg donazione di 45 milioni non è per evadere il fisco, su repubblica.it.
  48. ^ Coronavirus, Zuckerberg: "Doniamo 20 milioni di dollari per assistenza e interventi", su rainews. URL consultato il 31 maggio 2021.
  49. ^ (EN) Facebook vs Winklevoss, la guerra continua?, su punto-informatico.it. URL consultato il 19 maggio 2022.
  50. ^ Ombre nel passato di Mark Zuckerberg, su webnews.it.
  51. ^ Paternità di Facebook, i giudici Usa bocciano il ricorso dei Winklevoss

Bibliografia

Documentari

  • Zuckerberg, il re del metaverso, Sky documentaries, 2024

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