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Indice
Cloruro di allile | |
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Nome IUPAC | |
3-cloropropene | |
Nomi alternativi | |
3-cloro-1-propene, 1-cloro-2-propene | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C3H5Cl |
Massa molecolare (u) | 76,53 |
Aspetto | liquido incolore |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 203-457-6 |
PubChem | 7850 |
SMILES | C=CCCl |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g/cm3, in c.s.) | 0,94[1] |
Solubilità in acqua | 3,6 g/L (20 °C)[1] |
Temperatura di fusione | –136 °C[1] |
Temperatura di ebollizione | 45 °C[1] |
Tensione di vapore (Pa) a 293 K | 398 mbar[1] |
Proprietà tossicologiche | |
DL50 (mg/kg) | 460 (oral rat)[1] |
Indicazioni di sicurezza | |
Punto di fiamma | –27 °C[1] |
Limiti di esplosione | 3,2-11,2%[1] |
Temperatura di autoignizione | 390 °C[1] |
Simboli di rischio chimico | |
pericolo | |
Frasi H | 225 - 301+311+331 - 315 - 319 - 335 - 372 - 341 - 351 - 400 [1] |
Consigli P | 201 - 210 - 273 - 280 - 301+310+330 - 302+352+312 [1] |
Il cloruro di allile è il composto organico clorurato di formula molecolare CH2=CHCH2Cl. È un liquido incolore di odore senapato sgradevole, poco solubile in acqua, ma solubile in comuni solventi organici. Si ottiene dal propilene, ed è utilizzato principalmente per sintetizzare epicloridrina.
Storia
Il cloruro di allile fu ottenuto per la prima volta nel 1857 da Auguste André Thomas Cahours e August Wilhelm von Hofmann facendo reagire alcool allilico e tricloruro di fosforo.[2]
Produzione
Il cloruro di allile si prepara industrialmente per reazione tra propilene e cloro. A temperatura inferiore si forma principalmente 1,2-dicloropropano, ma a 300–500 °C il prodotto principale è il cloruro di allile:
La reazione procede con un meccanismo radicalico. Nel 1997 la produzione è stata di circa 850 000 tonnellate.[2]
Reattività
Il cloruro di allile è un composto molto reattivo, dato che contiene sia un doppio legame, che può dare le usuali reazioni di addizione e polimerizzazione, sia un atomo di cloro che può essere facilmente sostituito da altri gruppi funzionali.
Applicazioni
La maggior parte del cloruro di allile è usato per sintetizzare epicloridrina. Altri derivati di importanza commerciale comprendono alcool allilico, allilammina, isotiocianato di allile (olio di mostarda sintetico) e allilsilano.
In laboratorio il cloruro di allile è usato per le sue proprietà alchilanti, utili nella sintesi di medicinali e pesticidi. Esempi sono la cianazione a cianuro di allile (CH2=CHCH2CN),[3] l'accoppiamento riduttivo a diallile, l'addizione ossidativa al palladio per ottenere il dimero cloruro di allilpalladio (C3H5)2Pd2Cl2, e la deidroalogenazione a ciclopropene.
Tossicità / Indicazioni di sicurezza
Il cloruro di allile è un composto volatile e molto infiammabile. È tossico per ingestione, inalazione e contatto cutaneo. Provoca irritazioni agli occhi, alla pelle e alle vie respiratorie. È un sospetto cancerogeno e mutageno. È molto pericoloso per gli organismi acquatici.[1]
Note
Bibliografia
- GESTIS, Allyl chloride, su gestis.dguv.de. URL consultato il 20 ottobre 2024. Pagina del cloruro di allile nel data base GESTIS.
- (EN) L. Krähling, J. Krey e G. Jakobson, Allyl Compounds, in Ullmann's Encyclopedia of Industrial Chemistry, Wiley-VCH, 2000, DOI:10.1002/14356007.a01_425.
- (EN) J. V. Supniewski e P. L. Salzberg, Allyl cyanide, in Org. Synth., vol. 8, 1928, p. 4, DOI:10.15227/orgsyn.008.0004.
Altri progetti
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