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Tonsillite | |
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Tonsille con tonsilloliti | |
Specialità | medicina generale, infettivologia e otorinolaringoiatria |
Classificazione e risorse esterne (EN) | |
MeSH | D014069 |
MedlinePlus | 001043 |
eMedicine | 871977 |
La tonsillite è un'infiammazione delle tonsille, in cui troviamo l'infiammazione tonsillare. Capita spesso che tale infiammazione sia accompagnata con altre malattie sempre di livello respiratorio quale ad esempio l'influenza.
Maggiormente colpisce i bambini fino ad un'età di 10 anni (soprattutto se causata da streptococchi).
Se causata da streptococchi, la trasmissione avviene soltanto tramite stretto contatto, questo contatto deve avvenire durante la fase iniziale della malattia, quando l'infezione scatena le sue prime manifestazioni, in seguito la probabilità diminuisce notevolmente.
Invece alcune forme dovute ad adenovirus sono molto contagiose, diffondendosi rapidamente in ambienti circoscritti quali piscine o similari.
In Italia è stata riscontrata una maggiore concentrazione di casi attorno al mese di settembre, fino all'inizio della primavera.
Comuni sintomi della tonsillite sono:
La tonsillite acuta è causata sia da batteri sia da virus, ed è accompagnata da dolori alle orecchie durante la deglutizione, alito cattivo o ptialismo che accompagna mal di gola e febbre. In questo caso la superficie della tonsilla può essere arrossata o avere un rivestimento bianco-grigiastro, mentre i linfonodi del collo si possono gonfiare.
Il motivo principale è da riscontrarsi quasi esclusivamente in un'azione di virus (Virus di Epstein-Barr) o di batteri (streptococchi β-emolitici di gruppo A, stafilococco, Haemophilus influenzae).
Esistono diversi tipi di tonsillite, tutti riguardanti l'aspetto, ritroviamo quindi quella eritematosa, la essudativa, pseudomembranosa, vescicolare e la ulceronecrotica[1]
Nel caso di tonsillite batterica, la terapia di prima scelta è antibiotica, frequenti l'utilizzo di penicilline, tra le quali in particolare l'amoxicillina e l'ampicillina. In caso di tonsilliti particolarmente frequenti o quando, essendosi instaurata una tonsillite cronica, l'approccio farmacologico non è più efficace, il medico dopo un'opportuna osservazione può proporre al paziente, come ultimo tentativo, l'asportazione chirurgica delle tonsille (tonsillectomia). La maggior parte dei pazienti che si sottopongono a tonsillectomia sono bambini, anche se da qualche decennio si sta assistendo ad una netta riduzione del numero degli interventi: in età pediatrica questo intervento è infatti oggi proposto solo per casi accuratamente selezionati e previa un'osservazione di molti mesi. Si è infatti osservato che molti soggetti, dopo avere sofferto frequentemente di tonsillite da piccoli, vedono in età adulta drasticamente ridursi i loro sintomi.
La tonsillectomia, come tutti gli altri interventi, non è scevra da rischi (anestesia generale, emorragia intra- e post- operatoria, ecc.), comporta una convalescenza dolorosa e abbastanza lunga (generalmente per la ripresa di un'attività lavorativa leggera sono necessari almeno una dozzina di giorni, per la ripresa di un'attività pesante almeno 3 settimane), e pertanto il rapporto vantaggi-svantaggi va attentamente analizzato prima di decidere se ricorrere alla chirurgia.
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