Nella metrica italiana, il quadrisillabo (detto anche quaternario[1]) è un verso nel quale l'accento principale si trova sulla terza sillaba metrica: quindi, se l'ultima parola è piana, il verso comprende quattro sillabe effettive, mentre se è tronca o sdrucciola, ne contiene rispettivamente tre oppure cinque. Si ha in genere un accento secondario sulla prima sillaba.[2]

Esempi di versi quadrisillabi

Il quadrisillabo non è un verso molto comune nella poesia italiana. Si può trovare un esempio arcaico, alternato a versi ottonari, in Damigella / tutta bella di Gabriello Chiabrera, musicata da Monteverdi nei suoi Scherzi Musicali a tre voci:

«Damigella
tutta bella
versa versa quel bel vino,
fa che cada
la rugiada
distillata di rubino.»

L'abbinamento con l'ottonario non è casuale. Si noti infatti come i distici di quadrisillabi non siano altro che ottonari con rima interna, e come gli ottonari in questo caso, come sovente avviene, non siano che quadrisillabi giustapposti non rimanti tra loro[3].

Note

  1. ^ Anna De Maestri e Mariella Moretti, Breve dizionario di retorica, stilistica e metrica, in Percorsi europei. Antologia ed educazione linguistica. Per la Scuola media, vol. 2, Bompiani, 1993, p. 698, ISBN 978-8845047169.
  2. ^ Gian Luigi Beccaria (a cura di), Dizionario di linguistica, 2ª ed., Einaudi, 2004, p. 626, ISBN 9788806169428.
  3. ^ La metrica italiana, dal sito dell'Accademia Alfieri http://www.accademia-alfieri.it/pagine/metrica2.htm
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