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Nerviano comune | |
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Scorcio dell'Olona accanto al municipio, che ha sede nel restaurato Monastero degli Olivetani. | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Città metropolitana | Milano |
Amministrazione | |
Sindaco | Daniela Colombo (liste civiche) dal 22-10-2021 |
Territorio | |
Coordinate | 45°33′N 8°59′E |
Altitudine | 175 m s.l.m. |
Superficie | 13,26 km² |
Abitanti | 16 901[1] (31-12-2021) |
Densità | 1 274,59 ab./km² |
Frazioni | Cantone, Garbatola, Sant'Ilario, Villanova, Costa San Lorenzo |
Comuni confinanti | Arluno, Cerro Maggiore, Lainate, Origgio (VA), Parabiago, Pogliano Milanese |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 20014 |
Prefisso | 0331 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 015154 |
Cod. catastale | F874 |
Targa | MI |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 545 GG[3] |
Nome abitanti | nervianesi |
Patrono | san Fermo |
Giorno festivo | 9 agosto |
Cartografia | |
Posizione del comune di Nerviano nella città metropolitana di Milano | |
Sito istituzionale | |
Nerviano (AFI: [nerˈvjaːno], Nervian in dialetto locale[4][5], AFI: [nerˈvjãː]) è un comune italiano di 16 901 abitanti della città metropolitana di Milano in Lombardia.
Situata a circa 12 chilometri (in linea d'aria) a nord-ovest del capoluogo lombardo lungo l'antica strada romana che collegava Milano con il Verbano, la via Severiana Augusta (la moderna Strada statale 33 del Sempione), Nerviano è situata in un territorio bagnato dal fiume Olona, dal torrente Bozzente e attraversato dal canale Villoresi. La presenza dei tre corsi d'acqua, utilissima un tempo per le coltivazioni, crea oggi diversi problemi soprattutto in considerazione dell'intensa antropizzazione della zona.
Da Nerviano, in epoca romana, passava la via Severiana Augusta, strada romana consolare che congiungeva Mediolanum (la moderna Milano) con il Verbannus Lacus (il Lago Verbano, ovvero il Lago Maggiore, e da qui al passo del Sempione (lat. Summo Plano).
Di origine antica, come è dimostrato dai ritrovamenti archeologici e dallo stesso toponimo di formazione latina, Nerviano, con la chiesa matrice di Santo Stefano, nel Medioevo fu a capo di una delle più note pievi del contado di Milano. Da essa dipendevano Barbaiana, Caronno, Castellazzo, Cornaredo, Garbatola, Lainate, Lucernate, Mantegazza, Monzoro, Origgio, Passirana, Pogliano, Pregnana, Rho, Saronno, San Pietro all'Olmo, Vanzago e il "prepositus", secondo il Liber Notitiae Sanctorum Mediolani attribuito a Goffredo da Bussero, poteva vantare l'esistenza di trenta chiese, con trentotto altari sottoposti alla sua giurisdizione.
Collocato in una posizione strategica importante, durante l'invasione del Barbarossa il paese fu al centro della lotta ingaggiata dai milanesi contro l'imperatore e dovette sopportare i disagi provocati dal passaggio delle truppe alemanne. Come si legge nelle Gesta Federici I imperatoris, verso la fine del maggio 1160 Federico Barbarossa operò il taglio delle viti, distrusse le biade e saccheggiò Pogliano, Vanzago, Rho, Nerviano e Legnano per sbarrare la strada dei rifornimenti a Milano. Non si può escludere che ad attirare le truppe imperiali abbia concorso anche il fiorente mercato di Nerviano, di cui si ha testimonianza già in un atto del 1158.
Dopo la scomparsa del Barbarossa, Nerviano fu ancora al centro di aspre contese. Così nel 1257 Martino della Torre, capo dei popolani esclusi dall'arcivescovo Leone da Perego dal governo del comune di Milano, pose l'accampamento in paese nel tentativo di contrastare i nobili. Nella circostanza Martino aveva fatto venire il Carroccio da Milano e già si predisponeva alla lotta, quando gli avversari scesero a più miti pretese e preferirono firmare la tregua di Parabiago, località equidistante dai due campi. La situazione però non si normalizzò e ben presto si riaccesero le lotte interne, che videro allinearsi sugli opposti schieramenti i Torriani e i Visconti, fino al successo finale di questi ultimi.
L'esercizio del potere da parte dei Visconti fu tuttavia insidiato da vari ostacoli, tra cui una congiura contro Matteo I Visconti, vicario imperiale per la Lombardia. La trama fu ordita da Pietro Visconti, marito di Antiochia discendente dal ceppo dei Crivelli che, dalla sede di Nerviano, avevano ramificato il loro potere su alcuni territori del Seprio. Come conseguenza si ebbe il tracollo di Matteo e il rientro dei Torriani a Milano. L'attività politica di costoro fu però turbata da una nuova congiura in cui, tra gli altri nobili, fu coinvolto Cressone Crivelli che, esiliato, entrò in Nerviano nel 1305, cercò di provocare una sollevazione ma, in seguito all'arrivo dei milanesi, dovette abbandonare il paese, poi dato alle fiamme.
Ancora al centro della lotta tra Azzone Visconti e suo cugino Lodrisio, aspirante al potere in Milano, Nerviano sembrò recuperare tranquillità dopo la battaglia di Parabiago del 1339, svoltasi sui campi di confine tra i due borghi, e fu oggetto di continue attenzioni e privilegi per tutto il XIV secolo da parte dei pontefici Giovanni XXII e Benedetto XII. Fu di nuovo un membro della stessa famiglia, Ugolino Crivelli, a sostenere nel 1468 la costruzione del monastero olivetano di Santa Maria Incoronata (poi soppresso dalla Repubblica Cisalpina nel 1798 e oggi sede del municipio). Numerosi furono, all'inizio del Cinquecento, i privilegi concessi al monastero dagli Sforza, preoccupati di tenerlo sotto la propria egida, quasi in concorrenza con quello di Parabiago, affidato allora ai monaci di Sant'Ambrogio ad Nemus.
Con la dominazione spagnola Nerviano fu avvolta, come altri centri della Lombardia, da una sorta di neofeudalesimo e con investitura feudale l'imperatore la cedette prima a Marcello Fossati nel 1650, poi a Prospero Crivelli nel 1671 e successivamente a Gaspare Uberto Po. Censita nel 1730 per un'estensione pari a circa 16.000 pertiche, valutate 87.000 lire, Nerviano vide la popolazione scendere da 2800 a 2062 persone, com'era anche dimostrato dalle numerose case non più abitate. Quando Napoleone scese in Italia e costrinse gli austriaci a ritirarsi, Nerviano prestò giuramento di fedeltà per bocca dei suoi amministratori; quando poi gli austriaci ritornarono, si affrettò a salutarli con un solenne Te Deum cantato nell'abbazia della Colorina. Un altro canto del genere fu intonato, in segno di entusiasmo religioso e patriottico, quando a Milano sorse il Governo provvisorio del 1848. In seguito Nerviano partecipò alle operazioni di voto in occasione del plebiscito per l'annessione della Lombardia al Piemonte: iniziate il 12 maggio nelle case parrocchiali, terminarono il 29 maggio, giorno consacrato alla commemorazione della battaglia di Legnano. Il risultato vide emergere la preferenza per l'annessione immediata, che però non ebbe luogo per la sconfitta del re Carlo Alberto a Novara e il ritorno degli austriaci. Non mancò per questo il contributo dei nervianesi nelle lotte del Risorgimento, alle quali parteciparono numerosi, distinguendosi in particolare con Giulio Cesare Lampugnani, caduto in Sicilia.
Nel 1859, dopo la battaglia di Magenta, re Vittorio Emanuele II sostò a Nerviano, come è ricordato da due lapidi, una nel capoluogo, l'altra nella frazione di Sant'Ilario Milanese. In memoria del suo passaggio il sovrano concesse ai residenti, soprattutto nella frazione, di fregiarsi con il prefisso "Re-": "Re Fraschini", "Re Calegari", "Re Cecconi", "Re Dionigi", "Re Sartò", "Re de' Paolini" (poi divenuto "Redepaolini"). Un'improbabile leggenda popolare recita tuttavia che egli, in loco, si dette ai piaceri della vita corteggiando le donne di Sant'Ilario e passando con esse alcune notti: tali relazioni avrebbero generato come conseguenza una sorta di discendenza reale nell'abitato.
Con la proclamazione del Regno d'Italia e con il censimento del 1861, il paese contava una popolazione presente di 3.854 persone e aveva una compagnia della Guardia Nazionale forte di 102 effettivi.
Nel primo Novecento Nerviano visse gli avvenimenti legati alle trasformazioni sociali e politiche in atto e assistette alla graduale emancipazione delle masse popolari, più manifesta tra gli operai che non fra i contadini dediti alle tradizionali coltivazioni. Il paese conobbe le sofferenze legate al primo conflitto mondiale, cui pagò il proprio tributo di sangue con il sacrificio di numerosi abitanti.
Durante il primo dopoguerra si ebbero profondi rivolgimenti sociali ed economici sul piano nazionale; del disorientamento e della crisi approfittò il fascismo per impadronirsi del potere. Poi anche il fascismo si avviò al tramonto e, con la caduta caratterizzata da soluzioni violente anche in quel di Nerviano, il secondo conflitto mondiale volse a conclusione. Si ebbe quindi il grande salto di qualità: le trasformazioni industriali cambiarono radicalmente la fisionomia del paese. Grandi imprese come l'Aeritalia, l'Ipisystem e la Farmitalia si installarono sul territorio con il corollario di altre piccole e medie aziende operanti prevalentemente nel settore metalmeccanico e in quello del legno, mentre il ramo tessile subì un notevole ridimensionamento.
Gli ultimi anni hanno visto l'ammodernamento delle strutture esistenti, l'approvazione di un piano di adeguamento e di sviluppo industriale e commerciale e un'importante serie di opere pubbliche, compreso il restauro degli edifici storici più rappresentativi. D'altro canto la realtà urbana di Nerviano è radicalmente mutata assumendo un nuovo aspetto: l'installazione di svariate attività e l'alto tasso di urbanizzazione hanno reso sempre più ridotte le aree agricole e boschive, oggi raccolte nel Parco del Roccolo.
Lo stemma e il gonfalone sono stati riconosciuti con decreto del capo del governo del 21 settembre 1933.[6]
«Inquartato di azzurro e di rosso, alla croce di verde. Ornamenti esteriori da Comune.»
Lo storico emblema della Comunità di Nerviano è presente a pagina 328 del volume I dello Stemmario Cremosano, una delle più importanti raccolte di stemmi lombardi.
Il gonfalone è un drappo di bianco con la bordatura di rosso.
A dare un tono di civetteria alla moderna struttura urbana di Nerviano concorrono antichi manieri di nobili casate, come quelli dei Crivelli, Caccia Dominioni, Caimi, Belloni, Lampugnani, Piazzi.
L'arricchimento artistico del paese è assicurato inoltre dalla presenza di numerosi monumenti religiosi: a partire dallo stesso municipio, che ha sede nello storico monastero degli Olivetani, dalla neoclassica chiesa di Santo Stefano Protomartire e dal secentesco santuario abbazia della Colorina, che sono i più noti, ma è opportuno ricordare anche l'ultima chiesa costruita, quella della parrocchia di Maria Madre della Chiesa (1983-1985, architetto Alessandro Foresti), e gli edifici adibiti al culto nelle frazioni di Sant'Ilario, Garbatola, Cantone, Villanova. Da una particolare angolatura storica e artistica vanno invece valutate le costruzioni del Lazzaretto e della Rotondina, l'antica cappella campestre (oggi completamente inurbata) dedicata alla Beata Vergine dell'Annunciata. Di importanza storica è anche la torre civica, (Torre Littoria), la prima torre idrica ad essere stata costruita in Italia per motivi di propaganda. È stata inaugurata nel 1933.
Abitanti censiti[7]
Il 15 aprile 2007 si è tenuto presso il Monastero degli Olivetani il Primo Forum per la Lingua Milanese, cui sono intervenute le maggiori associazioni linguistiche d'Insubria, fra le quali il Circolo Filologico Milanese, la Credenza de Sant'Ambroeus e l'attore ticinese Yor Milano in rappresentanza del TEPSI (Teatro Popolare della Svizzera Italiana). L'evento fu organizzato dalle associazioni NervianoViva e Domà Nunch.
A Nerviano ha avuto sviluppo un'intensa attività editoriale radiotelevisiva con pochi comparabili esempi in Lombardia. Vi nacquero:
A Nerviano ha sede l'azienda Dolciaria Balconi, fondata nel 1950 e presente sia sui mercati nazionali sia su quelli internazionali.
Il trasporto pubblico a Nerviano è effettuato mediante autocorse suburbane svolte dalla società MOVIBUS.
Fra il 1880 e il 1966 la località era servita dalla tranvia Milano-Gallarate, gestita dalla STIE[8].
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1994 | 2003 | Sergio Parini | Lega Nord | Sindaco | |
2003 | 2006 | Sergio Girotti | Lega Nord | Sindaco | |
2006 | 2011 | Enrico Cozzi | centro-sinistra | Sindaco | |
2011 | 2016 | Enrico Cozzi | centro-sinistra | Sindaco | |
2016 | 2021 | Massimo Cozzi | Lega Nord | Sindaco | |
2021 | in carica | Daniela Colombo | Lista civica | Sindaco |
Controllo di autorità | VIAF (EN) 243905928 |
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