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Nel corso della sua storia è stata influenzata dalla sua posizione geografica, all'incrocio tra cultura tedesca, slava e latina. La città, pur essendo composta da architetture prevalentemente moderne, conserva nel centro storico alcuni edifici che si rifanno allo stile barocco e all'Art Nouveau. I fattori che contribuiscono alla sua situazione economica sono la presenza di collegamenti viari, la concentrazione di industrie e di istituti di ricerca scientifica. È stata inoltre capitale mondiale del libro nel 2010[12] e ha ottenuto il premio Capitale verde europea per il 2016.[13][14]
Geografia fisica
La città, che si estende su una superficie di 163 km², si trova nel centro della Slovenia. La sua posizione centrale tra l'Austria, l'Ungheria, il nord-est dell'Italia (in particolare Venezia e Trieste) e la Croazia ha fortemente influenzato la storia della città, che si trova 140 km a ovest di Zagabria, 88 km a nord-est di Trieste, 350 km a sud-ovest di Vienna, e 400 km a sud-ovest di Budapest.[15]
Territorio
La città è posizionata a 298 m di altitudine nella valle del Ljubljanica,[16] tra il Carso e la regione alpina.[17] Il castello, situato su una collina a sud del centro storico, si trova a 366 metri sopra il livello del mare, mentre il punto più elevato della città, nominato Hrib Janske, è arroccato a 794 m.[15] Lubiana si estende su una pianura alluvionale formatasi nell'era quaternaria. Le regioni montuose vicine sono più antiche, tra il Terziario (Triassico) e il Secondario.[18]
Il territorio su cui sorge Lubiana presenta un elevato rischio sismico: ciò è dovuto alla sua posizione a sud della placca tettonica eurasiatica, crocevia di tre zone tettoniche importanti: le Alpi, a nord, le Alpi Dinariche, a sud, e la pianura Pannonica, a est.[19] Nel corso dei secoli, infatti, la città è stata più volte devastata dai terremoti; gli scienziati sono stati in grado di identificare 60 terremoti distruttivi verificatisi nel passato. Per questo motivo, è stata installata una rete di monitoraggio sismico in tutto il Paese.[19] Tra i terremoti più distruttivi che hanno colpito Lubiana si ricordano quelli del 1511 e del 1895, a seguito dei quali gli edifici della città vennero ricostruiti dapprima in stile barocco e in seguito in stile Art Nouveau.[20]
Dal punto di vita idrografico, la città è stata costruita in prossimità della confluenza dei fiumi Ljubljanica e Sava, ai piedi di una collina. Le acque della Sava confluiscono nel fiume Danubio prima di terminare il loro corso nel Mar Nero.[17]
Clima
Il clima della città e dell'est della Slovenia è moderatamente continentale.[20][21][22] Il mese di luglio è solitamente il mese più caldo,[21][22] mentre gennaio e febbraio sono i più freddi. La temperatura più fredda mai registrata è -28 °C,[21][22] mentre la temperatura massima è stata di 39 °C.[21][22] Sono possibili gelate da ottobre a maggio. I mesi più secchi sono da gennaio ad aprile, con meno di 100 mm di pioggia. I mesi più piovosi sono giugno e quelli da agosto a novembre.[21][22][23]
Gli storici non hanno ancora raggiunto un accordo riguardo all'origine del nome della città. Alcuni ritengono che Lubiana derivi dall'antico nome slavo Laburus.[16] Altri ritengono che la parola derivi dal termine latino Aluviana, datole in conseguenza di un'inondazione. L'etimo potrebbe ugualmente essere Laubach, nome che significa "palude". Infine, alcuni ritengono che il nome derivi dalla parola slava Luba, che significa "amore".[16]
Secondo il famoso mito greco, l'eroe Giasone e i suoi Argonauti, che avevano trovato il famoso Vello d'oro nella Colchide, si sarebbero poi diretti a nord lungo il fiume Danubio, invece che verso il Mar Egeo.[16] Dal Danubio si sarebbero avventurati nel suo affluenteSava, fino a raggiungere la sorgente del fiume Ljubljanica. Gli Argonauti smantellarono quindi la loro barca per poterla trasportare fino al mare Adriatico, che si trova più a ovest, al fine di ritornare a casa.[16] Entro i comuni dell'attuale Nauporto e Lubiana, gli Argonauti trovarono un grande lago circondato da una palude. Qui Giasone trovò un mostro. Questo mostro è il drago di Lubiana, che è ora presente sullo stemma e sulla bandiera della città.[16] Diversi draghi alati decorano ad esempio il ponte dei Draghi.
Questo ponte, costruito tra il 1900 e il 1901, è opera di Jurij Zaninović. Nella simbologia locale, il drago (o Lindwurm, creatura mezzo serpente e mezzo drago) è legato alla vicina città austriaca di Klagenfurt, che è stata per secoli il grande centro spirituale sloveno.[25] A causa di questa vicinanza, la leggenda del drago di Lubiana e del Lindwurm di Klagenfurt sono spesso comparate e connesse. Inoltre, le leggende sono state trattate in modo simile nelle due città in termini di araldica: i blasoni sono in entrambi i casi due draghi verdi, posti su un fondo rosso e associati a un edificio.[26]
Attorno al 2000 a.C., le paludi che circondavano Lubiana iniziarono a ospitare piccoli siti palafitticoli, abitati da popolazioni che praticavano la caccia, la pesca e una rudimentale agricoltura. Tracce di questi antichissimi insediamenti sono situati nei pressi di Ig (cittadina 10 km a sud di Lubiana) e sono stati dichiarati patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nel 2011.[15][27] Nei secoli seguenti, nei pressi della città si avvicendarono popoli diversi: dapprima il popolo dei Veneti, seguiti dalla tribù illirica degli Iapodi e da quella celtica dei Taurisci, fino all'arrivo dei Romani nel I secolo a.C.[27] Questi ultimi edificarono tra il 35 a.C. e il 43 d.C. il castrum di Aemona (o Iulia Aemona),[15][28] sito sull'importante strada militare che collegava Aquileia al Danubio.[29][30] Per la sua posizione strategica verso il nord-est italiano, la città subì numerose incursioni barbariche durante la Tarda antichità.[25][28][30][31][32]
Nel VI secolo si insediò il popolo degli Sloveni i quali, nel IX secolo, passarono sotto la dominazione del popolo dei Franchi. Successivamente, tra il X e l'XI secolo, Lubiana subì numerose incursioni ungare e intorno al 1112-1125 si hanno le prime citazioni del castello di Lubiana.[28][33] ll nome della città, Luvigana/Laibach, appare per la prima volta in un documento del 1144,[15][25] ma dovette aspettare il 1220 per ricevere lo status di città, che le garantiva il diritto di battere propria moneta.[15][15][28] Nel 1270 la regione della Carniola[N 1] venne annessa ai possedimenti di Ottocaro II di Boemia e nel 1278 Lubiana venne conquistata da Rodolfo I d'Asburgo.[15][28] La città, ribattezzata in tedesco Laibach, rimarrà alla casa d'Austria fino al 1809.[25]
Nel XV secolo, la città acquisì la fama di centro delle arti e, dopo il terremoto del 1511, venne ricostruita in uno stile rinascimentale e dotata di una nuova cinta muraria.[15][34] Alla fine del XVI secolo, Lubiana era una vivace città a maggioranza protestante: solo il 5% della popolazione, infatti, professava la religione cattolica. Nel 1597, nel solco della controriforma, s'installò in città una congregazione di Gesuiti, seguiti nel 1606 dai Cappuccini. Fino al XVIII secolo, i due ordini religiosi daranno un importante impulso alla vita culturale e artistica della città, istituendo numerose scuole e dando impulso alla costruzione di molti edifici in stile barocco, come la cattedrale di San Nicola, il più importante luogo di culto della città.[34]
Tra il 1809 e il 1813 Lubiana fu la capitale delle province illiriche del primo impero francese,[35] mentre nel 1815 la città ritornò in mano austriaca e dal 1816 al 1849 fu parte del Regno d'Illiria. Durante questo periodo, la città ospitò l'omonimo congresso del 1821, che definirà la geografia europea degli anni seguenti.[15][36] Successivamente, tra il 1849 e il 1857, Lubiana venne interessata dai lavori di costruzione della ferrovia meridionale che collegava Vienna a Trieste, principale porto dell'Impero.[35] A causa del terremoto del 1895 la città vide distrutto un decimo degli edifici e per questo fu necessaria un'opera di ricostruzione.[15][N 2] Nel 1918, con il collasso dell'Impero austro-ungarico, Lubiana venne annessa al Regno di Jugoslavia.[25][35]
Durante la seconda guerra mondiale la città fu occupata dalle truppe italiane e Lubiana divenne capoluogo di provincia italiana della regione Venezia Giulia.[35][37] Dopo l'8 settembre 1943 agli italiani subentrarono le truppe naziste e i collaborazionisti domobranci,[35] che occuparono la città fino all'arrivo delle milizie comuniste di Tito, nel maggio 1945.[15] Successivamente la città divenne la capitale della repubblica socialista di Slovenia all'interno della Jugoslavia. Tra gli anni 1950 e gli anni 1970 si registrò nella zona un rapido sviluppo economico, diventando una delle aree più ricche e industrializzate della Jugoslavia, e questo favorì l'immigrazione da parte di migliaia di famiglie provenienti dalle regioni più depresse del Paese, come Macedonia, Kosovo e Bosnia-Erzegovina.[38]
A seguito della guerra dei dieci giorni, il 25 giugno 1991 la Slovenia ottenne l'indipendenza dalla Jugoslavia; Lubiana diventò capitale del neonato Stato.[35][39] Nel 2004 la Slovenia entrò nell'Unione europea e nella seconda metà degli anni duemila Lubiana divenne un importante polo turistico,[40] oltre che un punto di riferimento per il modello di sviluppo sostenibile grazie all'attuazione dell'ambizioso progetto Vision 2025;[41] i risultati dell'impegno ecologista della città vennero premiati dall'Unione europea nel 2016, quando le venne conferito il premio capitale verde.[15][42][43]
Il simbolo della città è un drago che rappresenta potere, coraggio e grandezza. Nello stemma, esso è raffigurato sopra la torre del castello di Lubiana. Lo stemma compare inoltre sul ponte dei Draghi, non a caso uno dei simboli della città.[45][46]
«Di rosso, a tre monti di verde nascenti dalla punta, sostenenti una torre civica d’argento, murata, finestrata e aperta di nero, sulla quale è posato un drago del secondo[47]»
Nonostante la comparsa di grandi edifici, soprattutto nei dintorni della città, Lubiana mantiene intatto il suo centro storico, dove si mescolano lo stile architettonico barocco e Art Nouveau. Lo stile della città è fortemente influenzato da quello delle città austriache di Graz e Salisburgo. La città vecchia è costituita da due quartieri: quello del municipio, che ospita le principali opere architettoniche, e quello dei Cavalieri della Croce, dove si trova la chiesa delle Orsoline, l'edificio della società filarmonica (1702) e la casa di Cankar.
Dopo il terremoto del 1511, Lubiana è stata ricostruita sul modello di una città rinascimentale e dopo il terremoto del 1895, che ha gravemente danneggiato la città, è stata nuovamente ricostruita in stile Art Nouveau.[35] L'architettura della città è una miscela di stili. Vaste zone della città sono state costruite dopo la seconda guerra mondiale e trovano spesso un tocco personale dell'architetto sloveno Jože Plečnik. Il castello di Lubiana, posto in cima alla collina che sovrasta il fiume Ljubljanica, è stato interamente ricostruito negli anni 1960.[49] Sono ancora visibili alcune tracce di un castello risalente al XII secolo nei basamenti dei muri attuali. L'antico castello che qui sorgeva fu la residenza dei Margravi, poi duchi di Carinzia. Altre opere architettoniche della città di qualche rilievo sono la cattedrale di San Nicola, la chiesa di San Pietro, la chiesa francescana dell'Annunciazione, il Triplo ponte e il ponte dei Draghi.
Nello stile barocco, vicino al municipio si trova la fontana dei Tre Fiumi carniolani, situata nella piazza Civica, disegnata sul modello di piazza Navona a Roma. Essa è decorata con un obelisco, ai piedi del quale statue in marmo bianco simboleggiano i tre principali fiumi della Carniola. È opera dello scultoreitalianoFrancesco Robba, che ha scolpito molte altre statue barocche della città. Le chiese sono intrise di questo stile, che risale a dopo il terremoto del 1511.[50] L'Art Nouveau è stato usato sulle facciate in piazza Prešeren fino al ponte dei Draghi.[51] Influenze nella città si devono all'architetto sloveno Jože Plečnik, che ha costruito numerosi ponti compreso il Triplo ponte, ma anche la biblioteca nazionale.[51] Sin dal 1964 la capitale slovena ospita la famosa biennale di design, durante la quale vengono presentate le nuove tendenze di design del momento, e riceve ospiti provenienti da ogni parte del mondo.[52] Nel mese di febbraio del 2020 è stata inaugurata la prima moschea della città e del Paese, dopo anni di lavori.[53][54]
Architetture religiose
Chiesa francescana dell'Annunciazione
La chiesa francescana dell'Annunciazione (in slovenocerkev Marijinega oznanjenja o semplicemente Frančiškanska cerkev) è stata costruita tra il 1646 e il 1660 in piazza Prešeren. In stile barocco, è composta da una navata centrale e due file di cappelle laterali. Le campane furono aggiunte successivamente. Il colore rosso richiama l'ordine francescano.[55] Dal 2008 è protetta come monumento culturale di importanza nazionale della Slovenia.[56]
Cattedrale di San Nicola
La cattedrale di San Nicola (in slovenoStolnica svetega Nikolaja) è l'unica cattedrale di Lubiana. Facilmente identificabili grazie alla sua cupola verde e alle due torri, si trova in piazza Cirillo e Metodio vicino al Triplo ponte.[57] Il sito era inizialmente occupato da una chiesa di architettura romanica la cui prima testimonianza risale al 1262.[57] Nel 1361 un incendio provocò la sua distruzione e pertanto fu ricostruita in stile gotico. Fra il 1461 e il 1469 divenne sede dell'arcidiocesi di Lubiana, prima di venire nuovamente devastata da un nuovo incendio.[57] Tra il 1701 e il 1706, l'architettogesuitaAndrea Pozzo disegna una nuova chiesa barocca, con due cappelle ai lati per rappresentare una croce latina.[57] La cupola venne costruita nel centro nel 1841.[57] L'interno è decorato con affreschi in stile barocco di Giulio Quaglio, dipinti nei due diversi periodi 1703-1706 e 1721-1723.[57] Gli affreschi di Quaglio producono un notevole effetto illusionistico e, su architetture in prospettiva, raffigurano scene della vita di San Nicola. Notevoli gli altari settecenteschi del Redentore a sud e di San Giorgio a nord, l'altare del Corpus Domini del veneto Francesco Robba, il gotico Cristo Crocifisso nella cappella di Santa Croce e la Via Crucis dello scultore France Gorše.[58]
Chiesa di San Bartolomeo
La Chiesa di San Bartolomeo (in slovenocerkev sv. Jerneja) è una chiesa tra le più antiche della città. Di stile romanico con influssi barocchi, la chiesa è stato teatro, il 30 ottobre 1370, di un importante trattato di pace tra il doge veneziano Andrea Contarini e i duchi d'AustriaLeopoldo III d'Asburgo e Alberto III d'Asburgo, con il quale Trieste veniva ceduta all'Austria per 75 000 fiorini[59]. L'edificio fu restaurato dall'architetto Jože Plečnik negli anni trenta. Dal 2009 la chiesa è stata inserita nell'elenco dei monumenti culturali di importanza nazionale.[60]
Altre chiese e strutture religiose
Tra gli altri edifici religiosi a Lubiana si ricordano:
Cimitero centrale di Žale (in slovenoCentralno pokopališče Žale) con una superficie di 375000m² è il più grande cimitero della città di Lubiana, situato nel distretto di Bežigrad, offre sepoltura a personaggi di spicco del popolo sloveno come lo stesso Jože Plečnik. Nel periodo marzo-settembre è possibile effettuare un tour guidato nel museo al suo interno.[65] È presente anche un cimitero militare italiano in cui sono sepolti 1 171 soldati italiani (noti e ignoti) morti in prigionia durante la prima guerra mondiale.[66]
Tra le altre architetture civili a Lubiana si ricordano:
Grand Hotel Union (in slovenoGrand hotel Union) costruito a inizi del XX secolo su progetto di Josip Vancaš, è uno dei migliori esempi di Art Nouveau della città. Situato in Strada Miklošič, a poca distanza dalla centrale piazza Prešeren, alla sua inaugurazione divenne l'edificio più grande della città, nonché uno degli alberghi più moderni di tutta l'Europa balcanica. L'edificio è composto di due ali, unite da una torre angolare con una cupola. La facciata è decorata con motivi floreali, tipici dell'Art Nouveau, che variano da piano a piano[75][76][77].
Casa Urbanc (in slovenoUrbančeva hiša) è un palazzo situato nel centro della città, si affaccia in piazza Prešeren, è stato il primo grande magazzino della città aperto nel 1903.[79]
Municipio di Lubiana (in slovenoLjubljanska Mestna hiša, noto anche come Ljubljanski Rotovž o semplicemente Rotovž o Magistrat) è la sede dell'amministrazione comunale della città, si trova in piazza Civica nel centro della capitale, vicino alla cattedrale di San Nicola. L'edificio originale fu costruito in stile gotico nel 1484, probabilmente su progetto di Peter Bezlaj. Tra il 1717 e il 1719 l'edificio ha subito una ristrutturazione in stile barocco con ispirazione veneziana da parte di Gregor Maček.[80][81]
Palazzo del Casino (in slovenoKazina) è un palazzo in stile neoclassico situato nel centro della città.[82][83] All'inizio del XX secolo divenne un punto d'incontro per la comunità tedesca, è sede di istituzioni come l'Istituto di storia moderna e l'archivio della Slovenia.
Teatro dell'Opera di Lubiana (in slovenoLjubljanska opera o Ljubljanska operna hiša) è il teatro d'opera della città. Si trova tra il Museo nazionale e la Galleria nazionale. Durante l'intera stagione sono circa 150 le opere che vengono proposte, fra balletti e opere liriche, sia di produzione interna sia attraverso collaborazioni a livello internazionale. Fu inaugurato nel 1892.[84]
Il castello di Lubiana (in slovenoLjubljanski grad) è uno dei simboli della città e un'importante meta turistica.[85] Si tratta di un castello medievale che risale all'incirca all'XI secolo e si trova in cima alla collina nel pieno centro storico di Lubiana. Fu restaurato nel 1960. La cima della collina fu probabilmente un accampamento dell'esercito romano, dopo un periodo celtico e illirico. È utilizzato come sede di mostre, cinema all'aperto e molti altri eventi. È raggiungibile dal centro tramite un sentiero con partenza dalla Študentovska ulica e dalla ulica na Grad e, dal 2006, anche tramite una funicolare.[86]
Mura romane a Mirje
Le mura romane a Mirje (in slovenoRimski zid na Mirju) sono un complesso di mura romane erette negli anni 14-15 d.C. a protezione di Emona. Sono alte tra i 6 e gli 8 metri e larghe 2,4. Le mura erano a forma rettangolare e circondavano la città. A protezione vi erano 26 torri e 4 porte d'ingresso, con un doppio fossato. Sono state restaurate da Jože Plečnik negli anni '30 e negli anni '90 del XX secolo.[87]
Altro
La città vanta un gran numero di piazze e strade, alcune sono vere e proprie attrazioni turiste come piazza Prešeren e piazza Palazzo nelle quali inoltre si svolgono numerosi eventi tutto l'anno. Vi sono piazze di importanza storica e culturale come piazza della Rivoluzione francese intitola all'omonima rivoluzione e classificata come monumento culturale d'importanza nazionale[88] e piazza del Congresso dove infatti fu proclamata l'indipendenza dall'impero austro-ungarico nel 1918.
Piazze
Piazza del Congresso
La piazza del Congresso (in slovenoKongresni trg) è situata nel centro storico, è una delle piazze principali della capitale slovena. Prima dell'indipendenza veniva chiamata Piazza della Rivoluzione (trg Revolucije), riacquistando il nome attuale nel 1990. Ha avuto un ruolo molto importante per la storia slovena moderna: il 29 ottobre 1918, infatti nel corso di una manifestazione di massa, è in questa piazza che fu proclamata l'indipendenza dall'impero austro-ungarico. Numerosi sono gli edifici storici che si affacciano sulla piazza, fra i quali l'Università di Lubiana, la chiesa della Santissima Trinità e l'orchestra Filarmonica.[89]
Piazza Nuova (in slovenoNovi trg) prospiciente il fiume Ljubljanica all'interno del centro storico, componeva uno dei tre nuclei urbani della città medioevale.
Via Čop (in slovenoČopova ulica) intitolata a Matija Čop è una delle maggiori strade pedonali del centro di Lubiana. Inizia in piazza Prešeren e si estende fino alla strada Slovenia, inizialmente era soprannominata via Elefante (Slonova ulica) in memoria di un elefante donato da un sultanoottomano. Successivamente fu rinominata via Prešeren (Prešernova ulica). Nel 1949 ottenne la denominazione in onore di Matija Čop.[96]
Il Triplo ponte (in slovenoTromostovje o Tromostje) è costruito sopra un antico ponte di legno che attraversava il fiume Ljubljanica, venne riprogettato dall'architetto Jože Plečnik tra il 1929 ed il 1932, che vi aggiunse altri due ponti pedonali laterali. Collega la parte storica e medievale della città di Lubiana alla parte moderna.[98]
Ponte dei Calzolai
Il ponte dei Calzolai (in slovenoČevljarski most o Šuštarski most) è un ponte pedonale che attraversa il fiume Ljubljanica. Fu riprogettato da Jože Plečnik a cavallo tra gli anni 1931-1932, in sostituzione di un ponte di legno più antico risalente XIII secolo.[99]
Ponte dei Draghi
Il ponte dei Draghi (in slovenoZmajski most) fu costruito tra il 1900 e il 1901, quando la città ancora apparteneva all'Impero austro-ungarico. Progettato da un architetto dalmata che aveva studiato a Vienna e costruito da un ingegnere austriaco, il ponte è considerato una delle più belle opere cittadine in stile Art Nouveau.[100] Nella regione talvolta il ponte prende il soprannome di "matrigna" in riferimento agli spaventosi draghi disposti sui suoi quattro angoli.[101] Attraversa il fiume Ljubljanica.
Ponte dei Macellai
Il ponte dei Macellai (in slovenoMesarski most) è un ponte pedonale che attraversa il fiume Ljubljanica e collega il mercato centrale di Lubiana alla passeggiata monumentale di Plečnik lungo il fiume Ljubljanica. Il ponte stesso nasce da un'idea concepita nel 1930 dall'architetto Jože Plečnik, tuttavia la versione attuale è molto più semplice rispetto al piano originario e presenta una scala al suo ingresso sinistro, con un pavimento di vetro ai lati e due recinzioni con fili d'acciaio. Progettato da Jurij Kobe, è decorato con opere dello scultore Jakov Brdar.[102]
Altri ponti
Tra i ponti della città ricordiamo:
Ponte di San Giacomo (in slovenoŠentjakobski most) è un ponte che attraversa il fiume Ljubljanica e collega la strada Zois (Zoisova) con la strada Carlo (Karlovška). È il più trafficato della città.[103]
Ponte Fabiani (in slovenoFabianijev most) è un ponte a due livelli che attraversa il fiume Ljubljanica. Il nome deriva dall'architetto Max Fabiani, suo primo ideatore. È stato realizzato solamente nel 2012 da Jurij Kobe.[105]
Ponte del Grano (in slovenoZitni most) è un ponte pedonale che collega via dei Conciatori (Usnjarska ulica) con via Gestrin (Gestrinova ulica) e collega il lungofiume Petkovšek (Petkovškovo nabrežje) con il lungofiume Poljane (Poljanski nasip).
Ponte Jek (in slovenoJekarski most) è un ponte che attraversa il fiume Gradaščica. La struttura esistente è stata costruita nel 1903, sostituendo un più antico ponte di legno.[110]
Altri ponti della città sono il ponte Kavšek, il Prule e il Petelinov.
Giardini
Parco commemorativo di Navje
Il parco commemorativo di Navje (in slovenoSpominski park Navje) situato dietro la stazione di Lubiana, al suo interno è possibile trovare una passeggiata, un parco giochi per bambini e un padiglione. Il parco commemorativo Navje è stato riprogettato negli anni 1937-1938 da Jože Plečnik e Ivo Spinčič. Anticamente vi era un cimitero in seguito rilocato a Žale. Vi si trovano lapidi e resti di alcuni cittadini sloveni famosi, tra cui gli stessi genitori di Plečnik.[111]
Zoo di Lubiana
Lo zoo di Lubiana (in slovenoŽivalski vrt Ljubljana) è un giardino zoologico di 19,6 ettari. Costituisce lo zoo nazionale della Slovenia ed è aperto tutto l'anno. La struttura è situata sul versante meridionale della collina di Rožnik, in un ambiente naturale di boschi e prati a circa 20 minuti a piedi dal centro della città. Lo zoo si caratterizza per il fatto che la città si trova nell'intersezione degli habitat alpino, pannonico, mediterraneo e dinarico ed ospita 119 specie per un totale (esclusi gli insetti) di circa 500 animali.[112]
Altri luoghi di interesse
Tra gli altri luoghi di interesse o panoramici della città si ricordano:
Lungo Ljubljanica: (in slovenoTrnovski pristan) è una passeggiata turistica lungo il fiume Ljubljanica. Realizzata dall'architetto Jože Plečnik è caratterizzata scale in pietra e da diversi salici piangenti, successivamente negli anni 2007-2009 sono stati aggiunti degli elementi moderni.[113]
Colle del Rožnik (in slovenoRožnik) provenendo dal parco Tivoli si arriva alla cima del Rožnik, un colle circondato da boschi ad un'altezza di 391 m s.l.m., ricco di passeggiate, sentieri e varie attività creative. In cima al colle vi è una chiesa, meta di molti lubianesi. Ai piedi del colle invece si trova lo zoo di Lubiana.[114]
Il parco Tivoli (in slovenomestni park Tivoli) è il più grande parco della città. Si trova nella zona nord della città tra i distretti centro, Šiška, Vič e Rožnik, al suo interno sono molti i luoghi d'interesse.[118] Secondo il progetto dell'ingegnere francese J. Blanchard del 1813, è nato da vari parchi che circondavano i castelli Podturn e Cekin. Il parco si estende su circa 5 km quadrati.[119]
Altri parchi
Tra gli altri parchi in città troviamo:
Parco Argentina (in slovenoArgentinski park) è un parco situato nel centro di Lubiana. Precedentemente era noto come parco Lenin, venne rinominato negli anni 90 in onore delle relazioni amichevoli tra la Slovenia e l'Argentina. Parte del parco stesso è stata ribattezzata parco della Riforma protestante slovena (park Slovenske reformacije) negli anni 2000.[120]
Nel 1869 Lubiana contava una popolazione di circa 27 000 abitanti.[122] Raggiunse gli 80 000 abitanti a metà degli anni trenta.[35] Prima del 1996, la città arrivò a superare i 320 000 abitanti. Situazione che si spiega però con la riorganizzazione territoriale dei comuni vicini che vennero considerati appartenenti alla città.[15]
La crescita della popolazione dal 1999 al 2018 si presenta piuttosto stabile, attestandosi a circa 290 000 abitanti.[9]
Il dialetto della città fa parte dei dialetti dell'Alta Carniola,[125] in particolare era usato come linguaggio comune nei romanzi di Branko Gradišnik[126] o in poesie tradotte come Pippi Calzelunghe ad opera dello sloveno Andrej Rozman - Roza.[127]
Secondo il censimento del 2008, le religioni praticate a Lubiana rispecchiano la media nazionale,[130] la maggioranza ha dichiarato di essere cattolica.
Qualità della vita
La giurisdizione della polizia (policija) di Lubiana si estende su una superficie di 4290 km², che rappresenta il 21,2% del paese.[131] Ci sono 18 posti di polizia.[132] Con circa 45 000 reati commessi nel 2007, la giurisdizione della polizia di Lubiana raccoglie più del 50% dei crimini nell'intero paese.[133] In genere, tanto la Slovenia, quanto la città di Lubiana, sono considerate calme e sicure, tra le dieci più sicure al mondo.[134]
Cultura
Biblioteche
La Biblioteca nazionale e universitaria della Slovenia è una delle maggiori istituzioni culturali della Slovenia, si trova nel centro di Lubiana. L'edificio è stato costruito tra il 1936 ed il 1941, secondo un progetto di Jože Plečnik del 1930-1931. Al 2019 erano conservati circa 1 502 008 libri, 8700 manoscritti e numerose altre opere e risorse multimediali.[15][135] Una parte delle opere sono conservate nei magazzini di via Turjaška e strada Leskoškova.
Scuole
Nel 2019 la città può contare su 46 asili nido, 52 scuole primarie e 32 scuole secondarie, 23 facoltà, 3 accademie e 9 scuole musicali, per un totale di 41 247 studenti.[15]
Università
Un settimo della popolazione della città è composto da studenti, il che rende Lubiana una città giovane. L'università è stata fondata nel 1919 e nel 2019 presentava 23 facoltà e tre accademie d'arte. Vengono offerti corsi in lingua slovena su diverse specializzazioni, quali medicina, scienze applicate, arti, diritto e amministrazione. La popolazione studentesca delle università tocca quasi i 48 000 studenti e 6093 tra docenti e personale.[35][136]
Musei
Nel 2019 sono all'attivo 13 musei, 41 gallerie d'arte, 11 teatri e 4 orchestre professionali.[15] Fra i principali musei vi era il museo di architettura, il museo delle ferrovie, il museo dello sport, il museo nazionale d'arte contemporanea, il museo della fabbrica della birra, il museo di storia naturale della Slovenia e il museo nazionale etnografico sloveno.[137] La galleria nazionale: (Narodna Galerija), fondata nel 1918,[35] e il museo d'arte moderna (Moderna galerija), accolgono alcuni dei più famosi artisti sloveni come Franz Caucig. Vi è anche un centro dedicato alla cultura alternativa in via Metelko (Metelkova ulica), ospitato in un ex complesso militare austro-ungarico.[138] Questa via ospita club e sale da concerto, che offrono diversi generi musicali.[139]
Galleria nazionale della Slovenia
La galleria nazionale della Slovenia (in slovenoNarodna Galerija) è una galleria d'arte fondata nel 1918, dopo la dissoluzione dell'Impero austro-ungarico e l'istituzione dello Stato degli Sloveni, Croati e Serbi. Inizialmente era ospitato nel palazzo Kresija di Lubiana, ma venne spostato nella posizione attuale nel 1925. L'attuale edificio è stato costruito nel 1896, durante l'amministrazione del sindaco Ivan Hribar, la cui ambizione era di trasformare Lubiana in una capitale moderna. Il palazzo è stato progettato dall'architettoceco František Škabrout e venne usato sia come centro culturale sia come sede centrale di varie associazioni culturali slovene. L'attuale edificio si trova nei pressi del parco Tivoli ed è stato completamente rinnovato nel triennio 2013-2016.[80]
Museo nazionale della Slovenia
Il Museo nazionale della Slovenia (in slovenoNarodni muzej Slovenije) costruito vicino al parco Tivoli condivide l'edificio con il museo di storia naturale della Slovenia. È il più antico museo del paese e contiene al suo interno una ricca collezione di reperti archeologici, monete ed antiche banconote.[140] Nel museo si trovano vari reperti di epoca preistorica e storica. Si ricordano: un flauto dell'epoca dell'uomo di Neandertal, armi (elmi, lance, ecc.), oggetti personali, utensìli e l'importante situla di Vanče (v secolo a.C.) con fasce a rilievo raffiguranti scene di vita di un importante personaggio dell'epoca. Sono presenti anche vari reperti di epoca romana, tra cui un lapidario e la statua del Cittadino di Emona, opera in bronzo della tarda romanità, un tempo dorata.
Museo di architettura e design (in slovenoMuzej za arhitekturo in oblikovanje) è il museo principale per l'architettura, il design grafico, l'urbanistica e la fotografia. Si trova nel castello di Fužine. Dal 1973 organizza la Biennale del design grafico, è uno dei più vecchi d'Europa.[80][144]
Museo etnografico sloveno (in slovenoSlovenski etnografski muzej) separato dal museo nazionale della Slovenia nel 1923 conta al suo interno più di 3000 reperti che riguardano il patrimonio etnologico sloveno ed europeo. Vi si possono trovare numerose esposizioni permanenti.[80][145]
Museo di storia contemporanea (in slovenoMuzej novejše zgodovine Slovenije) è un museo della storia dal XX secolo in poi. Al suo interno si trovano reperti fotografici, libri e molto altro. Vi si trovano materiali che risalgono alla prima e alla seconda guerra mondiale ed al dopo guerra. Sono custoditi anche documenti sulla repubblica di Slovenia.[80][146]
Galleria Jakopič (in slovenoGalerija Jakopič) ospita opere di autori delle arti visive del design e della fotografia. Il palazzo è stato costruito nel foro dell'antica città romana di Emona. Il tempa principale è l'arte contemporanea.[80][147]
Galleria ŠKUC (in slovenoGalerija ŠKUC) è la più antica galleria d'arte non nazionale dello stato, al suo interno si trovano opere contemporanee dell'arte figurativa e dell'ex-Jugoslavia come: IRWIN, OHO, Marjetica Potrč e tanti altri.[80][148]
Museo ferroviario (in slovenoŽelezniški muzej) al suo interno si trovato una collezione di oltre sessanta locomotive e cinquanta altri veicoli oltre a numerose migliaia di pezzi appartenenti al settore ferroviario.[80][149]
Diverse emittenti televisive hanno sede nella capitale tra cui: RTV Slovenija (tv pubblica che trasmette TV SLO 1, SLO 2 TV e TV SLO 3) e Šport TV.[155][156]Kanal A e La stazione POP TV sono emittenti private.[157][158]
Radio
La città ha inoltre diverse stazioni radio. Oltre a quelle nazionali (Radio Prvi[159], Ars[160] e Val202[161]) il programma trasmette diverse altre radio commerciali: Radio 1,[162] Radio Antena,[163] Radio Center,[164] Radio Ekspres,[165] Radio Salomon e programmi alternativi[166] Radio Student,[167] Radio Veseljak[168] e Radio Ognjišče.[169]
La cucina della città durante la sua storia è stata caratterizzata sia dallo stile austro-ungarico, ma anche da influssi provenienti dal Friuli-Venezia Giulia. Gli antipasti tipici sono solitamente a base di salumi; molto famoso è il prosciutto crudo (kraški pršut), prodotto nella regione del Carso.
Tra i primi piatti figurano le zuppe, come per esempio la jota, classica minestra di origine povera, con molti cibi raccolti nei campi come fagioli, crauti, patate e salsiccia ma anche rape, verze, carote e orzo. Molto popolari tra i primi piatti ci sono anche minestre di brodi di manzo, accompagnate con tagliatelle o maltagliati.[173]
Tra i secondi, si distinguono piatti a base di carne, come il gulasch (golaž), la salsiccia carniolana (kranjska klobasa) solitamente accompagnata con una salsa a base di rafano, oppure la cotoletta alla lubianese (ljubljanska), servita con patate in tecia o crauti.[173]
I dolci più diffusi sono la gubana potica, un dolce di pasta sfoglia con al suo interno un ripieno tipico di frutta secca tipico dei mesi freddi e gli struccoli (štruklji) fatti da un rotolo di pasta di uova farina e ricotta, dove al suo interno si possono trovare molti ingredienti a seconda della regione, oppure le crepe lubianesi, farcite con ricotta e dragoncello.[173] La grappa a base di mele, pere prugne o ciliegie è diffusa nei pasti, oppure uno lo slivovitz, distillato prodotto dalle prugne.[174][175] A Lubiana si trovano infine gli stabilimenti della birreria Union, una delle più rinomate dell'intero Paese.
Nella città è possibile degustare numerosi vini di origine slovena. Dal Carso provengono vini tipicamente bianchi come il Ribolla, ma anche rossi come il Terrano, dalla Slovenia pannonica sono degne di nota le uve Welschriesling per il vino bianco e le uve žametna črnina per il vino rosso. Dalla Bassa Carniola invece è apprezzabile il vino cviček.[176]
Il caffè (kava) che viene tipicamente servito con un bicchiere d'acqua risulta essere più lungo.[177]
Eventi
Gli eventi più importanti della città sono la maratona di Lubiana, che si svolge periodicamente l'ultima settimana di ottobre e la giornata medievale nel mese di settembre.[178]
Ogni anno oltre 10 000 eventi culturali si svolgono nella città, oltre ai dieci festival internazionali di teatro, musica e arte.[15][179] Vengono organizzati festival musicali di musica classica e jazz, come il Summer Festival (Ljubljanski poletni festival), 2021 giunto alla sua sessantanovesima edizione.[180]
Geografia antropica
La città di Lubiana è suddivisa in 17 distretti (mestna četrt):
I 17 distretti di Lubiana sono ulteriormente suddivisi in 37 insediamenti (naselija):[181]
Besnica
Brezje pri Lipoglavu
Dolgo Brdo
Dvor
Češnjica
Črna Vas
Gabrje pri Jančah
Janče
Javor
Lipe
Lubiana, insediamento capoluogo comunale
Mali Lipoglav
Mali Vrh pri Prežganju
Malo Trebeljevo
Medno
Pance
Podgrad
Podlipoglav
Podmolnik
Prežganje
Ravno Brdo
Rašica
Repče
Sadinja Vas
Selo pri Pancah
Spodnje Gameljne
Srednje Gameljne
Stanežiče
Šentpavel
Toško Čelo
Tuji Grm
Veliki Lipoglav
Veliko Trebeljevo
Vnajnarje
Volavlje
Zagradišče
Zgornja Besnica
Zgornje Gameljne
Economia
La regione statistica di Lubiana (Osrednjeslovenska) produce gran parte dei beni di consumo fabbricati nel paese, e al pari vede nel turismo un'importante voce nella sua bilancia economica. Nel 2017 la popolazione attiva era di circa 266 795 unità[15][182] rispetto ad una media nazionale dell'4,8%.[183]
Il PIL pro capite medio mensile nella regione di Lubiana nel 2017 era di 1231,47 euro.[15]
L'industria rimane il settore che assorbe la fetta principale della forza lavoro della città, soprattutto nel settore farmaceutico, petrolchimico e alimentare. Altri settori comprendono quello banche, finanza, trasporti, edilizia, commercio e turismo. Il settore pubblico offre occupazione nel settore dell'istruzione, cultura, assistenza sanitaria e amministrazione.[182]
Per quanto riguarda il settore turistico nel 2019 si sono registrati 2 179 916 pernottamenti in città, su un totale di oltre 15 milioni di pernottamenti per tutta la Slovenia.[184][185]
Si sono contati 377 954 turisti che si sono avvalsi delle strutture ricettive di Lubiana, mentre il totale della Slovenia ammontava a 12 681 178,[184] tanto da creare problemi con la popolazione residente.[186]
La borsa di Lubiana (Ljubljanska borsa), è stata acquisita nel 2008 dalla Borsa valori di Vienna che ospita le grandi società slovene.[187] Una parte di esse hanno la loro sede nella regione della capitale. Tra le principali società si distinguono Mercator (distribuzione), Petrol d.d. (compagnia petrolifera), Telekom Slovenije (telecomunicazioni).[188] Ci sono più di 15 000 imprese in città soprattutto nel settore dei servizi.[189] Dal 2015 è controllata dalla borsa di Zagabria.[190]
Nell'insediamento di Moste, nella periferia della città, è presente un'area commerciale BTC, dove sono presenti numerose aziende ed oltre 450 negozi, con 475 000 metri quadrati è il più grande centro commerciale, ricreativo e culturale della Slovenia.[191][192] Annualmente può contare circa 21 milioni di presenze.[193][194]
In città, la rete di autobus è l'unico mezzo di trasporto pubblico. La rete di trasporto pubblico, gestita dalla Ljubljanski potniški promet, copre in maniera capillare gran parte della città e ha come snodo centrale il piazzale antistante la stazione ferroviaria.[198] Il parco mezzi consta di circa 213 veicoli, di cui più della metà autosnodati a basso impatto ambientale. Il pagamento dell'autobus avviene dal 2009 attraverso la tessera dei trasporti pubblici Urbana oppure via smartphone.[199]
Altro mezzo di trasporto diventato molto popolare negli ultimi anni è il Kavalir (ovvero cavaliere), delle piccole vetture elettriche a cinque posti che girano per il centro storico della città. Questi mezzi, prenotabili gratuitamente anche attraverso lo smartphone, non seguono un percorso prestabilito e possono fermarsi a seconda delle esigenze dell'utente. Questo innovativo servizio è stato premiato dall'Unione europea come forma di trasporto sostenibile.[200]
Biciclette
Supportato da una sviluppata rete di piste ciclabili, nel 2011 è stato inaugurato il servizio di bike-sharing della città, il BicikeLJ, che mette a disposizione oltre 600 mezzi in 62 ciclostazioni, situate nell'area centrale della città. Si stima che 2500 utenti utilizzino quotidianamente il servizio.[201]
Le elezioni municipali si svolgono ogni quattro anni. L'attuale sindaco della città è Zoran Jankovič, rieletto nel 2018 per il suo quarto mandato da primo cittadino[202]. Il consiglio comunale approva il bilancio ed è assistito da diversi assessorati che operano nei settori della salute, sport, finanza, istruzione, protezione ambientale e turismo.[203]. Segue la tabella in cui riportati brevemente i sindaci della città eletti a partire dal 1986.
A cavallo degli anni 1925-1938 venne fatto progettare a Jože Plečnik lo stadio Bežigrad di Lubiana, ora dismesso e sostituito dallo stadio Stožice, chiamato anche stadio Centrale, utilizzato prevalentemente per le manifestazioni calcistiche. HD HS Olimpija, ŠD Alfa, HK Slavija Lubiana e HDD ZM Olimpija sono le squadre di hockey su ghiaccio di Lubiana, tutte giocano nel campionato sloveno ed alcune nel campionato austriaco.[211]
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^Secondo una leggenda sotto la cappella dedicata a San Giorgio, all'interno del castello, fu sepolto il drago ucciso dal santo. Secondo un'altra tradizione, dalle paludi a sud di Lubiana, prima della bonifica, si sprigionavano vampate di fuoco prodotte dal metano che giungeva in superficie. Nelle giornate brumose le fiamme evocavano agli abitanti della regione gli sbuffi messi dalle fauci di un drago. ("Il simbolo di Lubiana", Slovenia, Touring Editore, Guide d'Europa, pag. 63, Milano, 2015).
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