Lee Myung-bak
이명박
李明博

Presidente della Corea del Sud
Durata mandato25 febbraio 2008 –
25 febbraio 2013
Capo del governoHan Seung-soo
Chung Un-chan
Yoon Jeung-hyun (ad interim)
Kim Hwang-sik
PredecessoreRoh Moo-hyun
SuccessorePark Geun-hye

Sindaco di Seul
Durata mandato1º luglio 2002 –
30 giugno 2006
PredecessoreGoh Kun
SuccessoreOh Se-hoon

Membro dell'Assemblea Nazionale
per Jongno
Durata mandato30 maggio 1996 –
21 febbraio 1998
PredecessoreLee Jong-chan
SuccessoreRoh Moo-hyun

Dati generali
Partito politicoGrande Partito Nazionale
UniversitàKorea University (L.A.A.)
FirmaFirma di Lee Myung-bak 이명박 李明博

Lee Myung-bak[1] (이명박?, 李明博?, I MyeongbakLR) (Osaka, 19 dicembre 1941) è un politico sudcoreano, ex presidente della Corea del Sud ed ex sindaco di Seul.

Membro del Grande Partito Nazionale (한나라당?), di tendenza conservatore, ha iniziato il suo mandato il 25 febbraio 2008. Il 5 ottobre 2018 è stato condannato a 15 anni di reclusione.[2] Il 29 ottobre 2020 la Corte Suprema sudcoreana ha confermato la condanna a 17 anni per corruzione.[3]

Biografia

Nacque il 19 dicembre 1941 a Osaka, in Giappone, dove suo padre lavorava come massaio. Nel 1945, dopo la liberazione, la sua famiglia ritornò in Corea e si stabilì a Pohang.

Studiò amministrazione di impresa nella Università di Seul. In quel periodo partecipò alle manifestazioni di protesta contro la normalizzazione dei rapporti tra la Corea del Sud e il Giappone, portata a termine dal Presidente Park Chung-Hee nel 1965.

Carriera nel mondo dell'impresa

Nel 1965 entrò nella multinazionale Hyundai dove si avvicinò al fondatore della compagnia Chung Ju-Yung, che lo nominò quadro nel 1977. Investì anche nel settore immobiliare e fece fortuna grazie all'esplosione dei prezzi immobiliari dagli anni settanta agli anni novanta.

Negli anni ottanta, si avvicinò ai capi politici della regione come Jiang Zemin o Michail Gorbačëv. Nel 1988, fu nominato presidente della Hyundai Engineering, che già contava 160.000 dipendenti nel mondo. Si dimise nel 1992, dopo 27 anni di carriera.

Carriera nel mondo politico

Nel 1992 fu eletto deputato e dal 2002 al 2006 fu sindaco di Seul. Il suo mandato è stato caratterizzato da opere pubbliche di urbanistica. Il 19 dicembre 2007 è stato eletto Presidente della Corea del Sud con più del 50% dei voti (contro il 26% del suo avversario).

I servizi segreti della Corea del Sud (NIS) sono usati per influenzare i voti degli elettori a favore dei conservatori. Nel 2016, durante il processo sul ruolo dei servizi segreti nelle elezioni presidenziali del 2012, il tribunale ha riconosciuto che dalla presidenza di Lee Myung-bak, la NIS è stata direttamente coinvolta nella manipolazione dell'opinione pubblica sudcoreana attraverso le "ONG" conservatrici: "Un agente di nome Park, che faceva parte del team di guerra psicologica della NIS, ha sostenuto e supervisionato le attività delle organizzazioni conservatrici di destra e delle organizzazioni giovanili orientate a destra".[4]

Condanna per corruzione

Suo fratello maggiore Lee Sang-deuk, un deputato del partito Saenuri, è stato arrestato nel luglio 2012 per aver ricevuto 600 milioni di won dai presidenti di due banche di risparmio in difficoltà, Solomon Savings Bank e Mirae Savings Bank, tra il 2007 e il 2011. In cambio, ha promesso di evitare audit e sanzioni. Secondo il giudice che ha ordinato il suo arresto: "I crimini di Lee sono stati stabiliti e c'è un fondato timore che il sospetto stia cercando di distruggere le prove, dato il suo status e la sua influenza politica.

Il deputato Chung Doo-un è anche sotto inchiesta per aver ricevuto tangenti dal CEO della Solomon Savings Bank nel 2007. Questo denaro potrebbe essere stato in parte utilizzato per la campagna presidenziale di Lee Myung-bak.

Secondo la giustizia sudcoreana, il gruppo Samsung lo ha pagato sei miliardi di won (4,5 milioni di euro) per comprare la grazia presidenziale concessa nel 2009 al suo presidente Lee Kun-hee, che era stato condannato alla libertà vigilata per evasione fiscale.

Il 22 marzo 2018 è stato emesso un mandato d'arresto nei suoi confronti. È accusato di aver ricevuto un totale di più di 8 milioni di euro in tangenti, date da varie aziende, ma anche dai suoi ex servizi segreti. È anche sospettato di essere il vero proprietario di una PMI, DAS, che gli avrebbe permesso di raccogliere numerose tangenti.

Il 9 aprile 2018, l'ufficio del pubblico ministero ha annunciato che Lee Myung-Bak è stato accusato di corruzione, abuso di potere, appropriazione indebita ed evasione fiscale. In totale, ci sono sedici accuse contro di lui. Il 5 ottobre 2018, il tribunale di Seul lo ha condannato a quindici anni di prigione e a una multa di 13 miliardi di won (circa dieci milioni di euro). È il quarto ex presidente della Repubblica sudcoreana ad essere condannato dopo il suo mandato.[5] È stato rilasciato su cauzione il 6 marzo 2019.

Il 29 ottobre 2020 è stato infine condannato a 17 anni di prigione per corruzione dalla Corte suprema sudcoreana. È di nuovo in detenzione dal 2 novembre 2020.[5]

Onorificenze

Onorificenze sudcoreane

Onorificenze straniere

Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana (Italia) - nastrino per uniforme ordinaria
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— 2 settembre 2009[6]

Note

  1. ^ Nell'onomastica coreana il cognome precede il nome. "Lee" è il cognome.
  2. ^ (EN) Lee Myung-bak, S Korea ex-president, jailed for 15 years, in BBC News, 5 ottobre 2018. URL consultato il 16 maggio 2021.
  3. ^ Corea del Sud, Corte Suprema condanna a 17 anni ex presidente Lee, su Askanews, 29 ottobre 2020. URL consultato il 7 giugno 2021.
  4. ^ NIS directed right-wing groups pro-government propaganda activities, su english.hani.co.kr.
  5. ^ a b (EN) Park Han-na, [Newsmaker] Supreme Court upholds 17-year sentence against ex-president Lee, su The Korea Herald, 29 ottobre 2020.
  6. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.

Altri progetti

Collegamenti esterni

  • (EN) Sito ufficiale, su english.mbplaza.net. URL consultato il 20 dicembre 2007 (archiviato dall'url originale il 16 settembre 2008).
  • (KO) Sito ufficiale, su mbplaza.net. URL consultato il 20 dicembre 2007 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2007).
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