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Le Poacee, comunemente conosciute come Graminacee[1] (Poaceae [R.Br.] Barnhart, 1895 [2] o Gramineae [nomen cons.] Juss.), sono una famiglia di piante angiosperme monocotiledoni appartenente all'ordine Poales.[3]
Si tratta di piante erbacee, perenni o annuali. L'habitus dominante è rizomatoso erbaceo.
Il fusto (denominato culmo) è articolato in nodi e internodi. Nella maggior parte delle specie è cavo negli internodi e pieno ai nodi. Poche specie (es. mais) presentano fusti pieni anche agli internodi. A livello dei nodi si originano le foglie e le ramificazioni laterali. Il culmo non si ramifica salvo che in basso; una porzione meristematica in corrispondenza del nodo conferisce al culmo la capacità di raddrizzarsi nel caso venga flesso. Molte Graminacee mostrano il fenomeno dell'accestimento: da un rizoma perenne si formano, anche nella stessa annata, più culmi vicini tra loro.
Le foglie presentano una guaina, che avvolge il culmo e un lembo, che si stacca nettamente dalla guaina in corrispondenza di una piccola struttura membranosa detta ligula. La guaina presenta una incisione per tutta la sua lunghezza, i margini possono coprirsi per un breve tratto. Il lembo si distanzia dal fusto ad angolo ottuso e termina a punta, sovente presenta delle striature. La ligula è una membrana sottile posizionata tra il lembo e la guaina: può essere più o meno sviluppata o sostituita da un ciuffo di peli ed è importante come carattere diagnostico. In alcuni generi (es. Hordeum, Lolium) possono essere presenti delle auricole alla base della foglia.
I fiori sono sempre raccolti in particolari infiorescenze, distintive della famiglia, denominate spighette riunite a loro volta in spighe o pannocchie. L'impollinazione è anemofila (con conseguente perdita della funzione vessillare del fiore). Le Poaceae, sulla base della struttura della spighetta, vengono distinte in vari gruppi (tribù).
Il fiore possiede un asse centrale, rappresentato dal gineceo, supero, costituito da 2 (3) carpelli che delimitano una sola loggia (gineceo uniloculare) con un solo ovulo, uno stilo e 2(3) stimmi piumosi. Alla base dell'ovario si inseriscono gli stami (che formano l'androceo), quasi sempre in numero di tre, ognuno costituito da un filamento e da un'antera pendula. Talora i fiori sono unisessuali per mancanza del pistillo o sterili per aborto degli organi sessuali. L'ovario e gli stami sono avvolti da due glumette col valore di brattee fertili, di cui l'inferiore prende il nome di lemma, e la superiore, più piccola e generalmente racchiusa dalla precedente, viene detta palea. Il lemma può presentare, nella parte mediana, un angolo (carena) dalla quale può dipartirsi un'arista (talvolta in luogo dell'arista si trova un aculeo, oppure la glumetta si presenta mutica, ovvero priva di aculeo). Nel fiore si osservano i resti del perianzio, rappresentati da 2 (3) lodicule, di consistenza membranosa.
I fiori sono sempre raccolti in infiorescenze denominate spighette, distintive della famiglia. La spighetta, che può essere uniflora o, più frequentemente, pluriflora, è provvista di un asse (rachilla) portante alla base le glume, opposte, con il significato di brattee sterili. Le glume sono generalmente più piccole delle glumette e si distinguono in superiore e inferiore (lemma), generalmente di grandezza diversa. Le glume possono essere carenate e, più raramente delle glumette, portano aculei e ariste (dette anche reste) consistenti in prolungamenti filiformi. Le forme non aristate sono dette mutiche.
I fiori sono sempre raccolti in infiorescenze denominate spighette, distintive della famiglia, e riunite a loro volta in infiorescenze denominate:
Il frutto è una cariosside in cui l'albume è a diretto contatto con il frutto per digestione dei tegumenti seminali. L'albume è amilaceo e presenta la porzione più esterna formata da uno strato di cellule ricche di proteine (strato aleuronico). Il seme ha endosperma ricco di amido.
Nella regione mediterranea, allo stato spontaneo, pur localizzandosi soprattutto in ambienti aperti, occupano praticamente tutti i tipi di habitat, dai boschi ai luoghi umidi, dalle dune sabbiose agli ambienti rurali.
Si spingono a tutte le latitudini, con notevole escursione altimetrica. Sono piante perfettamente adattate ai climi aridi, anche se non mancano specie mesofile e altre persino acquatiche. Notevole l'importanza nel quadro del rivestimento vegetale della terra: costituiscono fitte formazioni vegetali molto estese alle quali conferiscono una particolare fisionomia come praterie, savane, steppe.
Dominano i biomi delle savane, delle praterie e delle steppe e interi gruppi animali (es. ungulati) si sono evoluti contestualmente. Particolare importanza assumono anche nella storia e nell'economia umana. La coltura dei cereali è alla base dello sviluppo delle prime società civilizzate.
Secondo il sistema Cronquist la famiglia faceva parte, insieme alle Cyperaceae, dell'ordine Cyperales.[4]
Secondo la classificazione APG le Poaceae vengono incluse, insieme a 15 altre famiglie di piante monocotiledoni, nell'ordine delle Poales.[5]
La famiglia comprende 799 generi in 12 sottofamiglie:[6][3][7][8]
Sono inoltre noti i seguenti ibridi intergenerici:[3]
Le Poaceae possono causare allergie. Di seguito le specie che causano pollinosi:
Le Poaceae hanno un'enorme importanza nell'economia della biosfera: comprendono infatti la maggior parte dei cereali prodotti alla base dell'alimentazione umana.
Tipicamente, vengono consumati solo i semi (chicchi), previa cottura. In alcuni casi, i semi vengono consumati interi (procedimento comune in particolare per il riso, ma applicato anche ad altri cereali), mentre in altri casi essi vengono prima macinati, producendo una farina; alla farina vengono aggiunti acqua e in molti casi lievito, con risultati molto diversi (pane, pasta, focacce, pizza, polenta, porridge, cracker ecc.).
Diversi cereali sono usati anche per la produzione di bevande alcoliche. Soprattutto l'orzo, ma anche il grano, vengono usati per la produzione di birre. Cereali diversi (grano, orzo, segale) sono usati tradizionalmente per produrre la vodka, il whisky, il gin. Il riso è invece usato per il sakè. Una specie Hierochloe odorata (Erba del bisonte), ovvero la pianta di cui si cibano i bisonti europei, viene utilizzata in Polonia per la produzione di una vodka, la Żubrówka, nome locale della pianta in questione, derivante dal termine polacco Żubr (bisonte). Dalle lacrime di Giobbe vengono ricavati alcuni liquori cinesi e coreani.
Inoltre diversi cereali, insieme a piante erbacee di altre famiglie, sono usati per l'alimentazione del bestiame domestico.
I cereali usati come alimenti per l'uomo (prescindendo quindi dai cereali usati solo per il bestiame) sono:
Fuori dal campo alimentare, va segnalato soprattutto il bambù, nome collettivo che comprende diverse specie affini, usate come materiale da costruzione.
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