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Voce principale: Giochi olimpici estivi.
Giochi della II Olimpiade
Città ospitanteParigi, Francia
Paesi partecipanti28 (vedi sotto)
Atleti partecipanti997
(975 Uomini - 22 Donne)
Competizioni95 in 18 sport
Cerimonia apertura14 maggio 1900
Cerimonia chiusura28 ottobre 1900
StadioVelodromo di Vincennes
Medagliere
Nazione Medaglie d'oro vinte Medaglie d'argento vinte Medaglie di bronzo vinte Medaglie complessive vinte
Francia (bandiera) Francia264135102
Stati Uniti20141448
Regno Unito (bandiera) Gran Bretagna1569 30
Cronologia dei Giochi olimpici
Giochi precedentiGiochi successivi
Atene 1896 Saint Louis 1904

I Giochi della II Olimpiade (in francese Jeux de la IIe olympiade), noti anche come Parigi 1900, si sono svolti a Parigi, in Francia, dal 14 maggio al 28 ottobre 1900.

In occasione del I Congresso Olimpico del 1894, il barone de Coubertin propose che i Giochi olimpici del 1900 fossero assegnati in modo che si tenessero contemporaneamente all'Esposizione universale già programmata per quell'anno nella capitale francese. All'Olimpiade, alla quale parteciparono circa mille atleti, provenienti da 28 nazioni, poterono gareggiare, per la prima volta nella storia dei Giochi olimpici, le donne; così Charlotte Cooper divenne la prima campionessa olimpica.

La maggior parte dei vincitori nel 1900 non ricevettero medaglie, ma coppe e trofei di varia natura. I professionisti poterono gareggiare solo nella scherma e ad Albert Ayat, che vinse sia la gara di spada per amatori, sia quella per maestri, venne assegnato un premio di 3 000 franchi. Si tennero alcuni eventi insoliti, per l'unica volta nella storia dei Giochi olimpici, tra i quali si annoverano i salti equestri in alto e in lungo, il nuoto ad ostacoli, il cricket ed il tiro al piccione vivo.

Assegnazione

Lo stesso argomento in dettaglio: I Congresso Olimpico.
Alcuni membri del primo Comitato Olimpico Internazionale. Dietro: Gebhardt (Germania), Guth-Jarkovsky (Boemia), Kemeny (Ungheria), Balck (Svizzera). Seduti: de Coubertin, Vikélas al centro, Boutowsky (Russia).

La scelta di restaurare l'antica tradizione olimpica e di selezionare la città che avrebbe dovuto ospitare la prima edizione delle olimpiadi moderne venne ufficialmente dichiarata durante il I Congresso Olimpico, organizzato da Pierre de Coubertin ed avvenuto nell'anfiteatro dell'Università della Sorbona di Parigi, dal 16 al 23 giugno 1894.[1] L'incontro ebbe un forte carattere internazionale, dovuto alla presenza di molti illustri personaggi; al primo giorno di lavori parteciparono infatti circa 2.000 persone. Vi erano in tutto 78 delegati, che rappresentavano quarantanove club sportivi delle tredici maggiori potenze mondiali.[2] Furono presenti, tra gli altri, il re del Belgio Leopoldo II, il principe di Galles Edoardo, il principe ereditario greco Costantino, William Penny Brookes e Ioannis Fokianos.[3]

Su proposta dello storico francese, la prima Olimpiade della storia contemporanea venne assegnata alla capitale francese, durante l'Esposizione universale, nel 1900;[4] fu di fatto l'unica città candidata ad ospitare questa prima manifestazione. Per timore che un periodo di attesa di sei anni, come ipotizzato inizialmente da de Coubertin, potesse far diminuire l'interesse del pubblico riguardo alla manifestazione, si preferì organizzare un evento olimpico già nel 1896, che venne assegnato ad Atene, dopo una discussione con Dīmītrios Vikelas, un dirigente sportivo che rappresentava la Grecia al congresso parigino.[5][6] Dunque i Giochi della II Olimpiade sarebbero dovuti invece essere la prima edizione dei giochi olimpici moderni.

Apertura ufficiale dell'Esposizione Universale di Parigi, avvenuta il 14 aprile 1900

In questo congresso inoltre venne istituito il Comitato Olimpico Internazionale, composto da Vikélas, che assunse su proposta di de Coubertin la carica di presidente, e da altri tredici membri;[7] il criterio ispiratore della nomina era che la presidenza del CIO spettasse, per il quadriennio, alla nazione organizzatrice dei Giochi;[8] quindi dal 1896, de Coubertin fu presidente di questa associazione, carica che, nonostante le ipotesi iniziali, mantenne fino al 1925.

Al termine della manifestazione che, nonostante le gare non fossero di alto profilo tecnico, venne ricordata come un grande successo organizzativo per merito soprattutto dell'entusiasmo degli spettatori greci, venne ufficializzata la richiesta, da parte di re Giorgio I di Grecia ma anche di alcuni atleti statunitensi, di mantenere sempre la manifestazione ad Atene. De Coubertin ed il CIO furono comunque contrari, rimanendo sull'idea originale di assegnare i Giochi olimpici ad una città sempre diversa.[9]

Sviluppo e preparazione

Organizzazione

Il barone Pierre de Coubertin.

Alcuni mesi prima del I Congresso Olimpico, Pierre de Coubertin, in una conversazione con Alfred Picard, direttore generale dell'Esposizione di Parigi del 1900, ipotizzò di tenere i Giochi olimpici in collegamento con la Fiera Mondiale, cosa che non trovò il consenso di Picard, che considerava invece lo sport, così come l'organizzazione dell'Olimpiade, come un "inutile e assurda attività"; anche il presidente francese Félix Faure fu indifferente a questa proposta; i Giochi olimpici di Parigi del 1900 si svolsero comunque durante l'Esposizione Universale. Il barone de Coubertin riteneva che questo avrebbe potuto contribuire ad avvicinare il pubblico ai Giochi; presentò inoltre degli elaborati progetti per ricostruire l'antico sito di Olimpia, con statue, templi, stadi e palestre.

Venne formato un comitato per l'organizzazione dei Giochi, costituito da alcuni dei più capaci dirigenti sportivi dell'epoca e fu redatto un programma provvisorio. Il 9 novembre 1898, l'Union des sociétés françaises de sports athlétiques (USFSA) comunicò che avrebbe avuto il diritto esclusivo di organizzare qualsiasi evento sportivo svolto durante la Fiera Mondiale. Questa minaccia portò alle dimissioni del visconte Charles de La Rochefoucauld, che era stato nominato presidente del comitato organizzatore, che non voleva essere coinvolto nella battaglia politica. Pierre de Coubertin, che era il segretario generale del USFSA, fu invitato a dimettersi da questa carica.

Il CIO cedette il controllo dei giochi ad una nuova commissione che doveva controllare ogni attività sportiva collegata all'Esposizione universale. Nel 1899 Alfred Picard nominò il generale Baillod presidente del nuovo comitato e Daniel Merillon, capo della Federazione francese di tiro, vicepresidente; ogni disciplina aveva poi un proprio sotto-comitato. In un rapporto ufficiale del 2 settembre 1894, Merillon mostrò che i costi necessari per l'organizzazione delle gare, qualora il numero di discipline restasse immutato, sarebbero stati pari a 4 921 000 franchi che, con la costruzione di strutture d'accoglienza e delle tribune, sarebbero saliti a circa 5 400 000 franchi. Capendo che il governo non avrebbe mai consegnato tale cifra agli organizzatori, Merillon pubblicò allora un calendario di eventi completamente diverso da quello precedente, caratterizzato dalla netta riduzione delle competizioni; questo consentiva una spesa di circa 2 500 000 franchi, comprese i costi per le tribune. Tuttavia, molti atleti che avevano fatto dei progetti per gareggiare, basandosi su quanto deciso dal programma originale, si ritirarono, rifiutando di trattare con il nuovo comitato.

Copertina del rapporto ufficiale su Parigi 1900

Lo sforzo economico del governo francese si concentrò prevalentemente sull'organizzazione dell'esposizione universale; de Coubertin, inoltre, incontrò l'ostracismo delle autorità sportive francesi, che mosse da sciovinismo nazionale, non accettavano i suoi sforzi per internazionalizzare l'avvenimento e per introdurre in Francia il concetto di sport come modello educativo, sull'esempio dei college inglesi.

Tra il maggio e l'ottobre 1900, il nuovo comitato organizzatore organizzò comunque un enorme numero di attività sportive, a fianco all'esposizione, la maggior parte delle quali concentrate nel XII arrondissement di Parigi, per favorire l'espansione orientale della capitale francese. Raramente per questi eventi sportivi venne usato il termine "Olimpici". Infatti il termine "Giochi Olimpici" è stato sostituito da "Concours Internationaux d'exercises physiques et de sport" ("Concorsi internazionali d'esercizi fisici e dello sport") nella relazione ufficiale degli eventi sportivi dell'Exposition Universelle.

Non vennero organizzate né la cerimonia d'apertura, né quella di chiusura, per l'associazione dell'Olimpiade con l'Expo. I giudici, che erano sia francesi sia stranieri, erano direttamente nominati da Picard. Il regolamento dei Giochi olimpici consentì, per la prima volta, la partecipazione delle donne alle competizioni: il barone de Coubertin, influenzato dalla cultura dell'età vittoriana, in cui il genere femminile era considerato inferiore rispetto a quello maschile,[10] e dalla tradizione dei Giochi olimpici antichi (in cui solo gli uomini erano autorizzati a partecipare agli eventi, con l'esclusione di donne, schiavi e barbaroi, ovvero non greci), aveva impedito la loro presenza ai Giochi della I Olimpiade; credeva che "la partecipazione di atleti donne fosse un male per l'atleta di sesso maschile, e che le sportive dovessero essere escluse dal programma olimpico".[11]

La decisione di tenere le competizioni esclusivamente la domenica portò alle proteste ufficiali da parte degli atleti statunitensi, che parteciparono come rappresentanti dei rispettivi collegi e preferirono ritirarsi piuttosto che gareggiare durante il giorno di riposo, dedicato a Dio. In seguito, de Coubertin disse ad un amico: "È un miracolo che il Movimento Olimpico sopravvisse a questa manifestazione"[12].

Sedi di gara

Velodromo di Vincennes

Parigi

Altre sedi

I Giochi

Paesi ed atleti partecipanti

Parteciparono anche atleti di altre nazionalità, che però gareggiarono sotto la bandiera di altri paesi:

Discipline

Sport Disciplina Maschile Femminile Misti Totali
Atletica leggera (dettagli) 24 24
Calcio (dettagli) 1 1
Canottaggio (dettagli) 5 5
Ciclismo (dettagli) 2 2
Cricket (dettagli) 1 1
Croquet (dettagli) 3 3
Equitazione (dettagli) 5 5
Ginnastica (dettagli) 1 1
Golf (dettagli) 1 1 2
Sport acquatici Nuoto (dettagli) 7 7
Pallanuoto (dettagli) 1 1
Totale 8 8
Palla basca (dettagli) 1 1
Polo (dettagli) 1 1
Rugby a 15 (dettagli) 1 1
Scherma (dettagli) 7 7
Tennis (dettagli) 2 1 1 4
Tiro (dettagli) 9 9
Tiro alla fune (dettagli) 1 1
Tiro con l'arco (dettagli) 6 6
Vela (dettagli) 7 3 10
Totale (19 sport) (20 discipline) 86 1 4 90

Medagliere

  Nazione ospitante

Pos. Paese Oro Argento Bronzo Totale
1 Francia (bandiera) Francia 26 41 34 101
2 Stati Uniti 19 14 14 47
3 Regno Unito (bandiera) Gran Bretagna 15 6 9 30
4 Squadra mista (bandiera) Squadra mista 6 3 3 12
5 Svizzera (bandiera) Svizzera 6 2 1 9
6 Belgio (bandiera) Belgio 5 5 5 15
7 Germania (bandiera) Germania 4 2 2 8
8 Italia (bandiera) Italia 3 2 0 5
9 Australia (bandiera) Australia 2 0 3 5
10 Danimarca (bandiera) Danimarca 1 3 2 6
11 Ungheria (bandiera) Ungheria 1 2 2 5
12 bandiera Cuba 1 1 0 2
13 Canada (bandiera) Canada 1 0 1 2
14 Spagna (bandiera) Spagna 1 0 0 1
15 Austria (bandiera) Austria 0 3 3 6
16 Norvegia (bandiera) Norvegia 0 2 3 5
17 India Britannica (bandiera) India Britannica 0 2 0 2
18 Paesi Bassi (bandiera) Paesi Bassi 0 1 3 4
19 Boemia (bandiera) Boemia 0 1 1 2
20 Messico (bandiera) Messico 0 0 1 1
Svezia (bandiera) Svezia 0 0 1 1
Totale 90 90 88 268

Note

  1. ^ LLewellyn Smith, 2004, pagg. 79-83.
  2. ^ De Coubertin, 1897, pag. 7.
  3. ^ (EN) Ioannis Fokianos, su fhw.gr, Foundation of Hellenic World. URL consultato il 29 dicembre 2009.
  4. ^ Le olimpiadi di Atene del 1896, su formaefitness.it. URL consultato il 2 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2010).
  5. ^ Tra le altre città proposte per ospitare la prima Olimpiade vi furono Londra e Budapest
  6. ^ De Coubertin, 1897, pag. 8.
  7. ^ Young, 1996, pagg. 100, 105.
  8. ^ Olimpiadi di Atene 1896, su nonsolofitness.it. URL consultato il 15 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 21 giugno 2009).
  9. ^ Young, 1996, pag. 156.
  10. ^ Domosh, 2001, pag. 143.
  11. ^ Boulongne, 2000, pag. 23.
  12. ^ Olimpiadi estive: Parigi 1900, su Treccani.i. URL consultato il 27 maggio 2018.

Bibliografia

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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