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Consiglio di cooperazione degli Stati del Golfo Arabo | |
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(AR) مجلس التعاون لدول الخليج الفارسي (EN) Cooperation Council for the Arab States of the Gulf | |
Abbreviazione | CCASG - GCC |
Tipo | Organizzazione internazionale |
Fondazione | 25 maggio 1981 |
Sede centrale | Riad |
Area di azione | Sei Stati membri |
Segretario generale | Abdullatif bin Rashid Al Zayani |
Lingua ufficiale | Arabo |
Sito web, Sito web e Sito web | |
Il Consiglio di cooperazione del Golfo (in inglese Gulf Cooperation Council, GCC; in arabo مجلس التعاون الخليج الفارسی?, Majlis al-Taʿāwun al-Khalījī), il cui nome completo è Consiglio di cooperazione degli Stati del golfo Persico (in inglese Cooperation Council for the Arab States of the Gulf, CCASG; in arabo مجلس التعاون لدول الخليج الفارسی?, Majlis al-Taʿāwun li-duwal al-Khalīj al-Fārisī) è un'Organizzazione internazionale regionale e area di libero scambio che riunisce sei stati del Golfo Persico, tra i maggiori produttori di petrolio (circa il 30% della produzione mondiale).
Creata il 25 maggio 1981, su impulso dell'Arabia Saudita e pressione degli Stati Uniti, l'Organizzazione ha scopi essenzialmente di integrazione economica, militare, politica e sociale. Il Consiglio comprende oggi sei stati monarchici sunniti: tre monarchie costituzionali (Qatar, Kuwait e Bahrein), due monarchie assolute (Arabia Saudita e Oman), uno stato di monarchie assolute federate (Emirati Arabi Uniti) che raccoglie sette emirati. La sede dell'Organizzazione è Riad.
L'11 novembre 1981 fu firmato un importante accordo che dal 1º dicembre dello stesso anno aprì le frontiere economiche tra gli stati aderenti.
Creato all'epoca della guerra Iran-Iraq, si contrappose da subito all'influenza iraniana e sciita, nonché a quella del partito Ba'th, nei paesi arabi e musulmani.
Nel febbraio 1989, Saddam Hussein creò un'organizzazione concorrente e ostile, il Consiglio di cooperazione Araba (CCA), che radunava l'Egitto, la Giordania, l'Iraq e lo Yemen del Nord. Il 10 agosto 1990 gli Stati del GCC si schierarono a sostegno della guerra contro l’Iraq, guidata dagli Usa sotto l'egida dell'ONU. La sconfitta dell'Iraq nel 1991 segnò anche la fine del CCA.
L'Ufficio brevetti GCC è stato approvato nel 1992 e fondato poco dopo.
All'inizio del marzo 2007, preoccupato per la progressione dell'influenza aviaria nel Kuwait, il comitato della sanità del Consiglio ha deciso di trattare questa questione a livello regionale.
Il 6 dicembre 2007 al GCC è stato riconosciuto lo status di osservatore dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Il Mercato comune del golfo Persico è stato varato ufficialmente il 1º gennaio 2008, prima tappa del percorso che si sperava avrebbe condotto a una moneta unica, il Khalījī, entro il 2010. Già nel 2007, tuttavia, l'Oman annunciava che non sarebbe stato capace di mantenere gli impegni per la data stabilita; successivamente anche gli Emirati Arabi Uniti hanno sospeso l'adesione al progetto.
Gli Stati membri del Consiglio sono sei:
Tra gli obiettivi dichiarati ci sono:
Il Consiglio di cooperazione del golfo Persico si articola in cinque organi:
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