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Carlo Gambino, chiamato anche Charles Gambino[1] (Palermo, 24 agosto 1902 – Massapequa, 15 ottobre 1976), è stato un mafioso italiano naturalizzato statunitense legato a Cosa nostra siciliana e Cosa nostra statunitense, famoso per avere guidato l'omonima potente famiglia mafiosa.
Soprannominato "Don Carlo", è considerato uno dei boss mafiosi più potenti e famigerati di tutti i tempi.[2][3][4]
Carlo Gambino nacque a Palermo il 24 agosto 1902. All'età di diciotto anni, venne affiliato alla cosca mafiosa di Passo di Rigano[1], di cui già facevano parte il padre e lo zio[5].
A 19 anni, Gambino salì a bordo della nave Vincenzo Florio, per trasferirsi clandestinamente negli Stati Uniti d'America, arrivando a Norfolk il 23 dicembre 1921[6], e raggiungere lo zio Giuseppe Castellano, fratello di sua madre che viveva a Brooklyn con la sua famiglia[7]; fu qui che Gambino si unì alla cosca guidata dal mafioso siciliano Salvatore D'Aquila, venendo coinvolto nel contrabbando di alcolici[8]. Dopo la «Guerra castellammarese», Gambino venne nominato capodecina dal nuovo capo Vincent Mangano, introducendo nella Famiglia il cugino Paul Castellano, che lavorò alle sue dipendenze[7]. Nel 1932 sposò sua cugina Caterina Castellano, con cui ebbe tre figli e una figlia Thomas, John, Mike, e Janet[5].
Nel 1937 Gambino venne arrestato e condannato per evasione fiscale poiché era considerato pericoloso dalle autorità perché controllava numerose attività illecite, scontando però soltanto ventidue mesi di carcere perché gli venne concessa la sospensione condizionale della pena[5][9]. Nel 1951 il comando della Famiglia passò al boss Albert Anastasia, che aveva fatto sparire Vincent Mangano e fatto uccidere suo fratello Philip; fu in questo periodo che Gambino si associò con Vito Genovese, vicecapo della Famiglia di Frank Costello: il loro scopo era quello di eliminare Costello e Anastasia per rilevarne le rispettive Famiglie[10].
Nel 1957 Gambino fu nominato vicecapo da Anastasia, che aveva fatto eliminare il suo predecessore Frank Scalice[11]. Poco tempo dopo Frank Costello venne ferito di striscio da un killer di Genovese e decise di cedergli il comando della Famiglia[12]; infine Gambino e Genovese decisero l'omicidio di Anastasia, che venne ucciso da due killer mentre si trovava dal suo barbiere[11], ed organizzarono un incontro ad Apalachin, nello Stato di New York, a cui parteciparono i rappresentanti di tutte le Famiglie degli Stati Uniti per discutere sulla successione di Gambino nel comando della Famiglia di Anastasia e di Genovese nel comando di quella di Costello, ma la riunione fu scoperta dalla polizia locale, che fermò parte dei partecipanti, compreso Gambino, che però venne subito rilasciato perché non avevano prove per trattenerlo[13].
Dopo aver ottenuto il controllo della Famiglia, Gambino scelse Joseph Biondo come vicecapo ed attraverso lui controllava il traffico di stupefacenti e il gioco d'azzardo[14]. Nel 1962 Thomas, figlio primogenito di Gambino, sposò Frances Lucchese, figlia di Gaetano "Tommy" Lucchese, il capo dell'omonima Famiglia di New York: il legame parentale tra le due Famiglie mafiose portò ad una ripartizione delle estorsioni e dei furti all'interno dell'aeroporto di Idlewild; inoltre Gambino acquistò numerose pizzerie, ristoranti e imprese di costruzioni per riciclare il denaro sporco e facilitare le attività illecite, controllando anche i sindacati del porto di Brooklyn attraverso i suoi capidecina, che consentivano furti ed estorsioni ai danni dei portuali e delle navi nel porto[15].
Nel 1963 Joseph Bonanno, capo dell'omonima Famiglia, e Joseph Magliocco, capo della Famiglia Profaci, consideravano pericolosi Gambino e Lucchese perché avevano appoggiato i fratelli Gallo, acerrimi nemici di Magliocco, ed incaricarono il mafioso Joseph Colombo di assassinarli[16]; Colombo però preferì informare Gambino e Lucchese, che portarono Bonanno e Magliocco dinanzi alla «Commissione», che li costrinse a ritirarsi a vita privata e a cedere il comando delle loro rispettive Famiglie, mentre Colombo ricevette per premio il comando della Famiglia Profaci[15]. Infine nel 1965 Gambino retrocesse Biondo per irregolarità da lui commesse e scelse Aniello Dellacroce come nuovo vicecapo[17] e nel 1967 supportò Carmine Tramunti come nuovo capo della Famiglia Lucchese dopo il ritiro di Gaetano Lucchese[15].
Nel 1969 Gambino venne arrestato per aver organizzato numerose rapine a mano armata ai danni di alcuni camion e l'anno successivo venne accolto un ordine per la sua espulsione dagli Stati Uniti, che però non venne applicato perché i medici di Gambino attestarono che il loro paziente aveva gravi problemi di salute e quindi non era in grado di compiere quel viaggio[5][9]. Nel 1972 Gambino ordinò l'omicidio di Thomas Eboli, capo della Famiglia Genovese che si era rifiutato di restituirgli un finanziamento di quattro milioni di dollari per un traffico di stupefacenti scoperto dalla polizia[18]; inoltre nel 1972 Emanuel Gambino, uno dei suoi nipoti, venne rapito a scopo di estorsione ed in seguito ucciso: Gambino ordinò l'eliminazione del malavitoso James McBratney, uno dei probabili rapitori del nipote, e nel 1974 tentò di fare avvelenare un altro rapitore in carcere, che però riuscì a sopravvivere al veleno[15][19].
In seguito a problemi di salute, Gambino si ritirò nella sua tenuta di Massapequa, nello Stato di New York, continuando a dirigere la sua Famiglia attraverso il cognato e cugino Paul Castellano, che venne da lui indicato come suo "successore" a svantaggio del vicecapo Aniello Dellacroce[15].
Carlo Gambino morì nella sua tenuta di Massapequa il 15 ottobre 1976, per un attacco di cuore all'età di 74 anni, accanto a lui negli ultimi giorni il terzogenito Michele Mike; la morte lo colse mentre guardava alla televisione una partita dei New York Yankees[5][9]. Fu seppellito al Saint John's Cemetery nel Queens[20], accanto alla tomba della moglie Caterina, morta di cancro nel 1971[5][19].
Boss della famiglia Gambino | ||||||||||
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Salvatore D'Aquila | Al Mineo | Frank Scalice | Vincent Mangano | Albert Anastasia | Carlo Gambino | Paul Castellano | John Gotti | Peter Gotti | Domenico Cefalù | Frank Calì |
(1909 - 1928) | (1928 - 1930) | (1930 - 1931) | (1931 - 1951) | (1951 - 1957) | (1957 - 1976) | (1976 - 1985) | (1985 - 2002) | (2002 - 2011) | (2011 - 2015) (2019 - attualmente) |
(2015 - 2019) |
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