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Ralph Rexford Bellamy
Statuetta dell'Oscar Oscar onorario 1987

Ralph Rexford Bellamy (Chicago, 17 giugno 1904Santa Monica, 29 novembre 1991) è stato un attore statunitense.

Nel 1987 ricevette l'Oscar alla carriera, riconoscimento giunto dopo quasi cinquant'anni dalla sua unica candidatura all'Oscar al miglior attore non protagonista per il film L'orribile verità (1937) di Leo McCarey.

Biografia

Figlio di un dirigente pubblicitario, Charles Rexford Bellamy, e della canadese Lilla Louise Smith, Ralph Bellamy manifestò interesse per la carriera di attore fin da ragazzo[1]. Dopo aver fondato nel 1922 la compagnia dei North Shore Players, entrò a far parte della Wisconsin Stock Company e negli anni successivi recitò con altre compagnie, esperienza che lo portò a debuttare a Broadway nel 1929 in Town Boy[1].

Scritturato dalla 20th Century Fox, intraprese la carriera sul grande schermo all'inizio degli anni trenta, debuttando nel ruolo di un gangster in The Secret Six (1931) e specializzandosi in ruoli di antagonista affascinante ma ingenuo, che in genere non riesce a conquistare la ragazza di turno[1][2]. Tra i ruoli interpretati nel decennio, da ricordare il serio psichiatra di Vicolo cieco (1939), e l'antagonista di Cary Grant nelle commedie L'orribile verità (1937) e La signora del venerdì (1940)[2].

Ralph Bellamy nel 1971

All'inizio degli anni quaranta, Bellamy interpretò l'investigatore Ellery Queen in una serie di pellicole poliziesche prodotte dalla Universal, a partire da Ellery Queen, Master Detective (1940). Tuttavia, nel 1943 decise di fare ritorno sui palcoscenici di Broadway e nello stesso anno ottenne un Tony Award per la sua interpretazione del presidente Franklin Delano Roosevelt nella pièce Sunrise at Campobello, personaggio che porterà sullo schermo con grande successo nel 1960 nell'omonimo film[1]. Il ruolo teatrale del detective McLeod nella pièce Detective Story, offrì invece a Bellamy l'ispirazione per il ruolo del poliziotto Mike Barnett, personaggio che interpretò in una fortunata serie di telefilm degli anni cinquanta, Man Against Crime[3].

Tra le interpretazioni di rilievo negli anni sessanta, da ricordare quella dell'allevatore di bestiame privo di senso dell'umorismo nell'avventura western I professionisti (1966) di Richard Brooks e quella dell'ammiccante satanista nell'horror Rosemary's Baby - Nastro rosso a New York (1968) di Roman Polański[2]. Nel 1972 partecipa al film televisivo Il signore delle tenebre di Steven Spielberg. Da rilevare, in tarda età, l'interpretazione di uno dei due cinici e avari fratelli Duke in Una poltrona per due (1983) al fianco di Don Ameche, Eddie Murphy, Dan Aykroyd e Jamie Lee Curtis.

A lungo impegnato nel sostegno dei diritti degli attori, Bellamy fu uno dei fondatori del sindacato Screen Actors Guild e ricoprì la carica di presidente della Actors' Equity Association dal 1952 al 1964, contribuendo all'istituzione del primo fondo pensionistico per gli attori[2]. Durante la cerimonia degli Oscar 1987, Bellamy ricevette dal collega Karl Malden l'Oscar alla carriera "per la sua unica abilità artistica e per la sua meritevole carriera nella professione di attore". Morì nel 1991 per una malattia ai polmoni, all'età di 87 anni, dopo sessant'anni di carriera conclusasi con il ruolo di James Morse nel film Pretty Woman (1990).

Vita privata

Si sposò quattro volte: dal 1927 al 1931 con Alice Delbridge, da cui ebbe una figlia, Lynn; dal 1931 al 1945 con Catherine Willard, con cui adottò un bambino di nome Willard; dal 1945 al 1947 con l'organista Ethel Smith e dal 1949 con l'agente artistico Alice Murphy, con cui rimase fino alla morte.

Prozio dell'attore Sam Huntington, aveva due fratelli minori, uno dei quali morì pochi giorni dopo la nascita.

Premi e riconoscimenti

Per il suo contributo all'industria televisiva, gli venne assegnata una stella sulla Hollywood Walk of Fame al 6542 di Hollywood Blvd.[4]

Premi Oscar 1938 - Candidatura all'Oscar al miglior attore non protagonista per L'orribile verità

Filmografia parziale

Cinema

Televisione

Doppiatori italiani

Nelle versioni in italiano delle opere in cui ha recitato, Ralph Bellamy è stato doppiato da:

Note

  1. ^ a b c d Il chi è del cinema, De Agostini, 1984, pag. 40
  2. ^ a b c d "501 star del cinema", a cura di Steven Jay Shneider, Atlante Edizioni, Bologna, 2008, pag. 127
  3. ^ Le Garzantine - Cinema, Garzanti, 2000, pag. 92
  4. ^ Sito ufficiale Hollywood Walk of Fame

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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