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Lathyrus L., 1753 è un genere di piante spermatofite dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Fabacee (o Leguminose)[1], dall'aspetto di piccole erbacee annuali o perenni dal tipico fiore papilionaceo.
Si dice che il creatore della denominazione del genere sia il botanico francese Joseph Pitton de Tournefort (1656 – 1708). Sembra che, pensando alle presunte proprietà afrodisiache di alcune piante del genere, abbia accostato due termini: la particella intensiva la e il verbo greco thero (= io riscaldo) e abbia quindi creato il nome del genere lathyrus. In realtà tale nome era conosciuto già nei tempi antichi: Teofrasto lo aveva usato per alcune non meglio identificate leguminose.
Le specie di Lathyrus presenti in Italia sono molto numerose e conosciute da lungo tempo, così si sono formati, nel volgare, diversi nomi per queste piante. Ad esempio Lathyrus apacha viene chiamata “cicerchia bastarda”, “majorella”, “fior-galletto”, “afaga”, “mullagera” o “vetriolo”; mentre Lathyrus palustris viene chiamata “cicerchia palustre” o “pisello delle paludi”.
In Francia il nome comune per questo genere è Gesse; mentre i tedeschi le chiamano Platterbse e gli inglesi Sweet Pea (Pisello dolce).
Il portamento di queste piante può essere rampicante o di tipo erbaceo; a ciclo biologico annuale o perenne. Questo genere, essendo molto vasto, non ha una forma biologica prevalente : possiamo trovare sia geofite (G), sia emicriptofite (H) che terofite (T).
Le radici possono essere a tubero o secondarie da rizoma.
I fusti sono normalmente erbacei e di consistenza gracile; ma in alcuni casi possono essere alati o a sezione piatta; spesso è presente un rizoma sotterraneo.
Le foglie sono quasi sempre pennato-composte con segmenti poco numerosi e grandi; mentre il rachide fogliare facilmente termina in un cirro apicale (semplice o a volte ramificato). I lobi fogliari sono da ovali a lanceolati a lineari, a volte con l'apice astato. Facilmente alla base del picciolo sono presenti delle copie di stipole (anche di cospicue dimensioni) che spesso sono semisagittate.
Normalmente l'infiorescenza è un racemo più o meno lasso su lunghi peduncoli. A volte i fiori sono penduli. Il colore varia da rosso vinoso, roseo, porpora, violetto, blu, bianchi e gialli.
I fiori sono ermafroditi, pentameri (calice e corolla a 5 parti) e zigomorfi.
Il frutto è un legume dalla forma lineare e piatta; all'interno sono contenuti diversi semi (frutto polispermatico). Si apre in due valve (è un frutto deiscente).
Il genere Lathyrus comprende circa 180 specie[1] di cui almeno 40 vivono spontaneamente in Italia.
Questo genere è polimorfo e ogni specie è dotata di diverse sottospecie. In effetti Linneo inizialmente aveva sistemato alcune delle sue specie in un genere a parte: Orobus (L.). Ora divenuto una sezione del genere Lathyrus caratterizzata da piante perenni con foglie pennato-composte senza cirri ma con una breve seta filiforme all'apice del rachide fogliare. Nelle altre sezioni si assiste ad una minore progressiva importanza delle foglie a favore delle stipole.
Per le specie italiane un buon studio è quello fatto dal botanico toscano Adriano Fiori (1865 – 1950) che divide il genere in sei sezioni[2]:
Le piante delle prossime sezioni sono tutte annue (o quasi) con foglie pennato-composte, e non hanno il vessillo di tipo calloso-gibboso.
I giardinieri invece dividono le specie in base ad altri parametri (più visibili):
Per meglio comprendere ed individuare le varie specie del genere (solamente per le specie spontanee della nostra flora) l'elenco che segue utilizza in parte il sistema delle chiavi analitiche[3].
SEZIONE A : il rachide fogliare termina con un cirro che può essere semplice o ramificato;
SEZIONE B : le foglie sono prive di cirri (eventualmente il rachide fogliare termina con una breve resta);
Le specie presenti in Italia occupano quasi tutte le fasce vegetazionali, sia in pianura che in montagna, dai 0 m s.l.m. delle zone costiere fino e oltre i 2000 m s.l.m. al limite della vegetazione arborea. Gli habitat sono i più vari : boschi o campi, terreni freschi ed umidi oppure argillosi e perfino aridi, sulle rive dei corsi d'acqua o ai margini delle strade o sentieri, ma anche zone boschive di faggi, abeti, querce e carpino.
Fuori dall'Italia, le piante di questo genere occupano gran parte dell'Europa (a parte le zone fredde più a nord); si trovano nell'Asia temperata e America boreale; ma anche nell'Africa del Nord (zone montane); infine alcune specie si sono trovate anche nell'America australe.
La seguente tabella[4] mette in relazione alcuni dati caratteristici di 22 specie alpine del genere Lathyrus.
specie | Comunità vegetali |
Piani vegetazionali |
Ciclo vitale |
Forma biologica |
Substrato | pH | Livello trofico | H2O | Ambiente | Zona alpina |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
L. angulatus | 4 | collinare | annuo | T | Ca-Si Si | neutro | medio | arido | B1 B2 | SO |
L. annuus | 2 | collinare | annuo | T | Ca Ca-Si | neutro | basso | arido | B1 B2 | CN |
L. aphaca | 2 | montano collinare |
annuo | T | Ca Ca-Si | basico | medio | secco | B1 F7 G4 | quasi tutto l'arco alpino |
L. cicera | 2 | collinare | annuo | T | Ca Si | neutro | medio | arido | B1 B2 F2 F3 | CN NO CO SO BS |
L. filiformis | 9 | collinare montano |
perenne | H | Ca | basico | basso | arido | F2 | CN TO |
L. heterophyllus | 11 | subalpino montano |
perenne | H | Ca | basico | basso | secco | C3 F7 G4 | CN TO AO BG BS SO BZ BL |
L. hirsutus | 2 | collinare | annuo | T | Ca | basico | medio | secco | B1 B2 | quasi tutto l'arco alpino |
L. latifolius | 11 | collinare | perenne | H | Ca | basico | medio | secco | F7 G4 | quasi tutto l'arco alpino |
L. linifolius | 14.4 | montano collinare |
perenne | G | Ca-Si Si | acido | basso | secco | F7 G4 I2 | tutto l'arco alpino (- BL) |
L. niger | 14.8 | collinare | perenne | G | Ca Si | medio | basso | secco | G4 I3 | tutto l'arco alpino |
L. nissolia | 2 | collinare | annuo | T | Si | acido | alto | secco | B1 F2 | UD TN BS SO BG CO |
L. ochraceus | 10 | subalpino | perenne | H | Ca | basico | medio | medio | F5 G2 | quasi tutto l'arco alpino |
L. palustris | 11 | collinare | perenne | H | Ca | basico | basso | bagnato | A3 F3 | TN BZ SO |
L. pannonicus | 11 | collinare | perenne | G | Ca | basico | basso | secco | F2 F7 G4 | TO CN |
L. pratensis | 11 | subalpino montano collinare |
perenne | H | Ca Si | neutro | medio | medio | F2 F3 F7 | tutto l'arco alpino |
L. sativus | 2 | collinare | annuo | T | Ca | basico | medio | medio | B2 B9 F3 | BZ |
L. setifolius | 4 | collinare | annuo | T | Ca Si | neutro | basso | arido | B1 B2 C3 F2 F7 | TO BG BS TN |
L. sphaericus | 2 | subalpino montano |
annuo | T | Ca Si | neutro | medio | arido | B1 B2 F2 F7 | quasi tutto l'arco alpino |
L. sylvestris | 11 | montano collinare |
perenne | H | Ca Si | neutro | medio | medio | C3 F7 G4 | tutto l'arco alpino |
L. tuberosus | 2 | collinare | perenne | G | Ca | basico | medio | secco | B1 B2 | tutto l'arco alpino (- zone centrali) |
L. venetus | 14.8 | collinare | perenne | G | Ca-Si Ca | acido | medio | secco | G4 I2 I3 | UD TN BZ BS SO |
L. vernus | 14.7 | collinare montano |
perenne | G | Ca Ca-Si | basico | medio | medio | I2 | tutto l'arco alpino |
Legenda e note alla tabella.
Vengono considerate solo le specie base (non le varianti); per il “substrato” con “Ca/Si” si intendono rocce di carattere intermedio (calcari silicei e simili); per il “Grado di umidità” (H2O) “arido” è più di “secco”, mentre “bagnato” è più di “umido”; inoltre vengono prese in considerazione solo le zone alpine del territorio italiano (sono indicate le sigle delle province).
Alcune specie sono utilizzate come alimento; ad esempio le tribù Chippewa o Ojibway di amerindi consumano i semi della specie Lathyrus ochroleucus; mentre alcune tribù del Nebraska consumano per intero il legume della specie Lathyrus ornatus come anche alcune popolazioni del Nuovo Messico che consumano il baccello di Lathyrus polymorphus.
In Europa è la specie Lathyrus sativus che viene coltivata in Italia, Spagna e Turchia come pianta edule. Pianta che viene consumata in forma minore anche in Francia e in Inghilterra. Tuttavia il seme di queste piante può contenere un amminoacido tossico che in quantità rilevanti e prolungate causa danni al sistema nervoso[5]. Questa malattia neurologica è chiamata latirismo.
Altre piante di questo genere hanno un utilizzo alimentare come la Lathyrus vestitus dai cui semi gli eschimesi ricavano un surrogato del caffè; oppure la specie Lathyrus tuberosus per le sue radici contenenti amidi commestibili.
Il primo uso che viene fatto di questo genere (e forse il più importante) è quello del giardinaggio. Ciò è giustificato dalla vivacità dei colori e dalla delicata forma “a farfalla” dei suoi fiori. Le prime importazioni documentate[2] si riferiscono alla specie Lathyrus tingitanus importata da Tangeri nel 1680. Del 1744 è la notizia di una importazione dalle zone dello Stretto di Magellano della specie Lathyrus magellanicus. La diffusione di una delle piante più conosciute di questo genere, il “Pisello odoroso” (Lathyrus odoratus) sembra che abbia avuto origine verso il 1700 dalla Sicilia.
È comunque verso la metà dell'Ottocento che, grazie alle competenze acquisite dai giardinieri botanici inglesi, queste specie iniziano a diffondersi rapidamente in tutti i giardini d'Europa. È la specie Lathyrus odoratus che grazie ad abili ibridazioni viene di più usata dal 1900 in poi nel giardinaggio. Le sue varietà (o cultivar) vanno dal tipo “Incurvato”, alla “Contessa Spencer” a petali ondulati e al tipo “A fiori di orchidea”.
Buona parte delle piante di questo genere, per l'agricoltura sono considerate invasive e infestanti. Altre però sono ben accettate dal bestiame; è il caso delle specie Lathyrus apacha, Lathyrus palustris e Lathyrus pratensis quando queste crescono nei prati a pascolo o ai limiti del bosco. Anche falciate ed essiccate producono un buon foraggio per il bestiame.
L'utilizzo di queste piante nell'industria non è molto cospicuo; qui ricordiamo la Lathyrus odoratus dalla quale si estrae un olio essenziale usato dall'industria profumiera.
Controllo di autorità | J9U (EN, HE) 987007555783905171 |
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