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Ǎ | ǎ |
Č | č |
Ď | ď |
Ě | ě |
Ǧ | ǧ |
Ȟ | ȟ |
Ǐ | ǐ |
J̌ | ǰ |
Ǩ | ǩ |
Ľ | ľ |
Ň | ň |
Ǒ | ǒ |
Ř | ř |
Š | š |
Ť | ť |
Ǔ | ǔ |
Ž | ž |
Ǯ | ǯ |
La pipa, pipetta o háček (ˇ, dal ceco háček, pronuncia /'ɦaːʧεk/, "gancetto, piccolo uncino"), anche detto hatchek, caron, carone, antiflesso o circonflesso invertito, è il segno diacritico posto al di sopra di determinate lettere in alcune lingue slave, baltiche e uraliche. Compare anche in diverse ortografie della lingua friulana (non in quella ufficiale), in alcune varianti della lingua ligure, nella lingua piemontese e nella trascrizione dei dialetti abruzzesi utilizzata dal linguista Gennaro Finamore. Assomiglia a una piccola "v" e può indicare sia che la consonante è postalveolare invece di alveolare (č, š, ž, dž), sia che la consonante è palatalizzata (ď, ť, ň, ľ).
La pipa rappresenta un'evoluzione grafica del punto sovrascritto, che fu introdotto nell'ortografia ceca (insieme con l'accento acuto) da Jan Hus nell'opera De orthographia Bohemica (1412).