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Donald F. Steiner (Lima, 15 luglio 1930 – Chicago, 11 novembre 2014) è stato un biochimico statunitense, noto per i suoi studi sull'insulina e i pre-ormoni del sistema APUD.
Donald F. Steiner ha studiato presso l'Università di Cincinnati, ottenendo il baccalaureato in chimica e zoologia nel 1952. Nel 1956 ha ottenuto il Master of Science in biochimica all'Università di Chicago.[1] Ha svolto quindi un tirocinio presso l'Università di Washington, dove ha iniziato ad occuparsi di ricerche sul diabete, prima di rientrare a Chicago nel 1960. Attualmente è Professore A.N. Pritzker presso l'Università di Chicago, Dipartimento di Biochimica e Biologia Molecolare (BMB) ed è ricercatore presso l'Howard Hughes Medical Institute dal 1985.[2]
Nel 1965 Steiner iniziò a pubblicare le sue ricerche sull'insulina, nelle quali chiarì come viene prodotta nelle cellule β delle isole di Langerhans a partire dalla proinsulina (il primo pre-ormone ad essere scoperto).[3][4]
Assieme ad alcuni colleghi determinò la struttura del peptide C umano e sviluppò la tecnica per il suo dosaggio radioimmunologico, utilizzata per misurare la produzione endogena di insulina.[3] Il peptide C viene infatti prodotto durante la sintesi dell'ormone e il suo dosaggio permette di differenziare l'insulina endogena da quella esogena, introdotta nel trattamento del diabete. La sua concentrazione nel sangue in persone sane è nell'ordine dei 0,5-3,0 ng/ml.
Più tardi ha contribuito ad identificare diverse mutazioni del gene dell'insulina associate con sindromi diabetiche lievi e elevati livelli di insulina circolante.[3]
In seguito ha continuato gli studi sui pre-ormoni, in particolare sugli enzimi convertasi (PC2 e PC1/3 in primis) che svolgono funzioni essenziali nella vie metaboliche degli ormoni peptidici.[1][2]
Nel 1979 ha ricevuto il Passano Award per le sue scoperte sulla biosintesi dell'insulina.[5]
Nel maggio del 1984 ha ricevuto il Premio Wolf per la medicina per «le sue scoperte riguardanti la biosintesi e la trasformazione dell'insulina, che hanno dato frutti importanti frutti nel campo della biologia e della medicina clinica».
Nel 2009 ha vinto il premio della Manpei Suzuki Diabetes Foundation, riservato a coloro che hanno dato contributi essenziali nella ricerca sul diabete.[3]
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