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A contraddistinguere il modulo è la sua versatilità, che lo rende adattabile alle varie situazioni di gioco.[1] Per la corretta applicazione, è necessario che gli interpreti siano istruiti sull'importanza dei movimenti da compiere senza palla.[1] La linea difensiva non si discosta da quella di altri moduli (come il più elementare 4-4-2), contando infatti su due terzini ed altrettanti centrali.[1]
I due centrocampisti più arretrati assumono le funzioni di mediani, dovendo collaborare sia in fase di interdizione che di spinta.[1][2] Il terzetto avanzato è invece composto di due ali (esterni offensivi) e un centrale, cui sono demandati i compiti di trequartista.[1] Lo schieramento può avere l'effetto collaterale di isolare il centravanti, che risulta essere l'unica punta in campo.[1] Non potendo quindi ricercare la profondità con lanci lunghi, all'attaccante è richiesta una dotazione tecnica non comune: oltre alla finalizzazione, deve infatti saper favorire l'inserimento in avanti dei compagni di squadra.[1] L'evoluzione recente del calcio, in particolare il tiki-taka, ha portato la stampa a rinominare «falso nueve» («falso nove» in spagnolo) la punta: il ruolo, infatti, può talvolta essere ricoperto da un calciatore senza caratteristiche prettamente offensive.[1] Tale accorgimento ha l'effetto di eliminare, per la difesa avversaria, un punto fisso di riferimento.[1][3]
Nel corso della partita, il modulo può variare in un 4-5-1 (grazie all'avanzamento dei mediani, che vengono a trovarsi in linea con il terzetto offensivo) oppure in un 4-3-3 (con gli esterni ad affiancare il centravanti, mentre il trequartista arretra a formare con i mediani un centrocampo a 3).[1]
I numeri del 4-2-3-1
La natura del modulo ne consente un facile inquadramento con la numerazione classica, da 1 a 11.[1] I difensori laterali vestono il 2 (destro) e 3 (sinistro), con il 5 e 6 affidati agli stopper;[1] il 4 e l'8 spettano ai mediani.[1] Le ali indossano il 7 e l'11 (destra e sinistra), mentre il trequartista ha il 10 sulle spalle;[1] infine, come da tradizione, il portiere e il centravanti ricevono l'1 e il 9.[1]
Curiosamente, ai Mondiali 2010, il Brasile ha riproposto per la formazione titolare il sistema sopra descritto, nonostante la liberalizzazione dei numeri.[4]